Restano gravi le condizioni della bambina ferita. Salvini: galera a vita per i responsabili. Cafiero de Raho: medioevo della sicurezza. In centinaia a Piazza Nazionale.

Restano “estremamente gravi” le condizioni della bambina di 4 anni colpita da un proiettile nella sparatoria di venerdì pomeriggio a Napoli. Dall’azienda ospedaliera Santobono, dove la piccola è ricoverata, si apprende che “persiste una grave insufficienza respiratoria derivante dal danno polmonare”, a causa del proiettile che ha perforato un polmone ed è stato poi rimosso in un lungo intervento chirurgico. Nella giornata di ieri è stata praticata la RMN che ha escluso compromissione del sistema nervoso centrale e periferico. Durante le ore notturne non si sono osservate sostanziali variazioni delle condizioni generali. La piccola paziente è tuttora sedata e collegata al ventilatore meccanico.
Le sue condizioni cliniche permangono estremamente gravi e la prognosi riservata”. (ANSA).

“Da padre, prima che da rappresentante delle istituzioni, prometto alla famiglia della piccola e a tutti i cittadini che non avrò pace finché i responsabili non saranno arrestati, processati, condannati e sbattuti in galera per il resto dei loro giorni”. Così il vicepremier Matteo Salvini, in una intervista al “Roma”. Il titolare del Viminale ricorda che “solo nell’ultimo anno a Napoli sono arrivati 137 poliziotti in più” e che con un nuovo piano di riorganizzazione “ci sarà presto un incremento totale di 592 unità” tra le forze dell’ordine impegnate nel capoluogo.
Il vicepremier auspica di “far partire proprio da Napoli un’onda di riscossa civile che contagi tutto il Paese, che superi tutte le divisioni politiche in nome della legalità”. Quanto alle cause economiche della malavita, “è evidente che la risposta non possa essere solo il reddito di cittadinanza, ma il rilancio del lavoro. È il lavoro che crea dignità ed è la dignità a creare le condizioni per una società libera dai suoi oppressori”.

“Queste sono scene da Medioevo. Chi vive a Napoli non può accettare il rischio di essere colpito così, o peggio, di veder cadere a questo modo una figlia, un figlio, i più indifesi esposti alle pallottole di una camorra senza freni, disposta a sparare in pieno centro. Quelli di Napoli sono cittadini italiani a cui dobbiamo una risposta più forte. Che meritano un intervento dello Stato centrale: un investimento più radicale e costante sulla sicurezza nella capitale del Sud”. Lo dice, in una intervista a Repubblica, il procuratore antimafia Federico Cafiero de Raho.
Sul fatto che il ministro Salvini garantisce più uomini e ha ricordato che “a Napoli sono arrivati 137 poliziotti in più”, Cafiero de Raho risponde: “Vanno bene, ma non bastano, non sono la risposta. Mi pare evidente”, “dal Viminale in giù, serve la risposta dello Stato centrale. Il ministro, il capo della Polizia e della Finanza vengano a Napoli ogni mese”. “Si deve andare nei quartieri – spiega -, ogni giorno: controlli in casa e mega-perquisizioni degli isolati, casa per casa, piazza di spaccio per piazza di spaccio”. (ANSA).

Circa trecento persone si sono ritrovate stamane in piazza Nazionale, a Napoli, dove venerdì scorso si è verificata la sparatoria in cui sono rimasti gravemente feriti un pregiudicato, bersaglio dell’agguato, e la piccola Noemi di quattro anni, colpita per errore da un proiettile che le ha trapassato i polmoni. Un sit-in silenzioso, promosso dall’associazione ‘Un popolo in cammino’, con numerose adesioni e un solo striscione: “Disarmiamo Napoli”, contro ogni violenza.
Tra i partecipanti una bambina di pochi anni, che reggeva un cartello scritto a mano con due sole parole di incoraggiamento per la sua coetanea in lotta per la vita: “Forza Noemi”. (ANSA).

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