Revenge porn su Telegram, 15enne denuncia ex fidanzato.

Un fermo immagine tratto da un video della polizia Postale mostra l'indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, che ha arrestato due persone per detenzione di ingenti quantitativi di materiale pedopornografico, tra cui foto e video che ritraevano minori anche di tenera età a Palermo, 7 maggio 2020. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

La Procura dei Minori di Napoli sta indagando su un caso di “revenge-porn” che vede vittima una ragazza di 15 anni che ha denunciato il suo ex fidanzatino con l’accusa di avere diffuso su una frequentatissima chat (decine di migliaia di utenti) di Telegram sue foto dov’è ritratta nuda.

Lo rendono noti organi di stampa.

Nella triste storia sono coinvolti due giovani della cosiddetta “Napoli Bene”. Si tratta di immagini che lei aveva scattato e inviato all’ex durante la loro breve relazione sentimentale. Com’è noto Telegram garantisce anche l’anonimato di chi invia immagini e anche quella di chi li riceve, e quindi l’attività di accertamento appare difficoltosa.

Il fenomeno del “revenge porn” sta sempre più prendendo piede tra i giovanissimi. Un altro caso analogo è stato denunciato lo scorso ottobre dall’ avvocato napoletano Roberta Foglia Manzillo: le vittime, anche questa volta giovanissime, si erano viste “sbattere” la loro intimità su Instagram, alla mercé di centinaia di followers, per mano di ex spietati. Una situazione che ebbe anche un evoluzione raccapricciante: gli amministratori dei gruppi, per alimentare questo circolo vizioso di immagini hot, si inventarono una sorta di “do ut des”. In sostanza, se si volevano visionare altri contenuti scabrosi bisognava ricambiare cercandone e pubblicandone altri dello stesso tipo. Il legale, dopo avere presentato denuncia, chiese “il sequestro preventivo” di Instagram al fine di costringere il noto social ad avvalersi di un sistema di segnalazioni idoneo ad intervenire quanto meno in fase successiva alla pubblicazione di quella tipologia di video e immagini per bloccarla. (ANSA).