Rivelazione di un pentito: nel 2007 servizi chiesero alla camorra di fare i loro affari senza morti e feriti.

L'arresto di Maurizio Ferraiuolo, capo dell'omonimo clan napoletano della "Maddalena", 14 giugno 2012. Dopo essere stato individuato dai militari dell'Arma che lo cercavano da tempo, Ferraiuolo era salito sul tetto di un palazzo di Casoria per sfuggire ai carabinieri, poi si e' arreso. ANSA/ CESARE ABBATE

I servizi segreti si sarebbero messi in contatto con la camorra per chiedere ai boss di Napoli di “tenere il territorio del centro sotto controllo”, gestendo tutte le loro attività illecite “senza fare morti e feriti…”.

Ad affermarlo è il collaboratore di giustizia Maurizio Ferraiuolo, ex sodale della famiglia malavitosa Stolder, nipote dell’ex boss Raffaele Stolder.

Il “pentito” ha reso le dichiarazioni davanti a un sostituto procuratore napoletano nel corso di un interrogatorio in carcere il 12 luglio 2013.

I fatti riferiti risalgono al 2007 e il periodo in questione è immediatamente successivo alla scarcerazione dell’ex boss.
(ANSA).

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