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Una serata non propriamente finalizzata al fund raising, bensì volta a sensibilizzare la buona società civile cittadina sull’importanza di una struttura dove la ricerca scientifica contro le malattie genetiche rare ha raggiunto livelli così elevati di eccellenza da essere in grado di competere con le più importanti realtà di indagine scientifica nel mondo.
Ogni giorno al Tigem lavorano e si confrontano ricercatori provenienti da ogni dove, compreso un significativo gruppo di ex “cervelli in fuga” rientrati in Italia grazie a Fondazione Telethon, che si dedicano, molto spesso con successo, alla cura delle malattie genetiche rare che affliggono tanti bambini che, insieme alle loro famiglie, sono ospiti dell’Istituto.
Stiamo parlando quindi di una realtà scientifica che non solo è motivo di orgoglio, ma anche di occupazione, di rivalutazione sociale di una periferia e di un’area, quella del Complesso ex Olivetti, progettato nel 1951 dall’architetto Luigi Cosenza, esempio ingegnoso di altissimo pregio storico e architettonico per l’inserimento di una struttura industriale in un ambiente di grande bellezza naturale.
Sostenere tutto questo, soprattutto in un territorio come il nostro, fatto di tante necessità e di tanti problemi, è un atto di responsabilità civile che ogni napoletano dovrebbe compiere, compatibilmente con le sue possibilità.