Sorrento, gli sviluppi dell’inchiesta

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Una telecamera nascosta nella toilette del ristorante avrebbe ripreso lo staffista del sindaco di Sorrento (Napoli) Massimo Coppola mentre contava i soldi della mazzetta appena intascata. Emergono dettagli sull’arresto in flagranza del primo cittadino e di Francesco Di Maio, giornalista e membro del suo staff, finiti in carcere con l’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità nell’ambito di una operazione condotta dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Torre Annunziata e della compagnia di Massa Lubrense, coordinata dalla Procura oplontina (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituti Giuliano Schioppi e Matteo De Micheli).

I due arrestati avrebbero intascato 6mila euro da un imprenditore assegnatario di un appalto per il servizio di mensa scolastica. Secondo la ricostruzione, il collaboratore del sindaco è stato inquadrato da una microcamera che le fiamme gialle avevano sistemato nel bagno del ristorante dove, nel corso di una cena appositamente organizzata, è avvenuta la consegna della presunta mazzetta. Quando sono stati bloccati i finanzieri hanno trovato 4500 euro al sindaco e i restanti 1500 in possesso del suo collaboratore. Intanto, si potrebbe tenere già domani, dinanzi al gip Emanuela Cozzitorto, l’interrogatorio per la convalida degli arresti, durante il quale i due indagati potranno difendersi dalle accuse.

Nelle indagini seguite all’arresto del sindaco di Sorrento Massimo Coppola, accusato di avere intascato una mazzetta, tra gli indagati destinatari di una perquisizione figura anche un collaboratore della vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno (PD).

È quanto emerge nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del primo cittadino di Sorrento, e del suo staffista Francesco Di Maio, arrestati dalla guardia di finanza della compagnia di Massa Lubrense nel corso di una operazione coordinata dalla Procura di Torre Annunziata dopo aver intascato una mazzetta da 6mila euro da un imprenditore.

Tra le 22 persone nei giorni scorsi sottoposte a perquisizione da parte della Guardia di Finanza del Gruppo di Torre Annunziata nell’ambito delle indagini coordinate dall’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso sui presunti illeciti che sarebbero stati commessi nell’assegnazione di alcuni appalti a Sorrento, compare anche Giuseppe Razzano, 43 anni, il rappresentante legale di una società, la “Comunicando”, che nel 2021 si è aggiudicato l’appalto per la promozione del “Brand Sorrento”, uno di quelli finiti nel mirino degli investigatori. La “Comunicando” è una società di consulenza che si occupa di organizzazione e di pianificazione di campagne di comunicazione e pubblicitarie che però, a parere degli investigatori, non era in possesso di uno dei requisiti richiesti nel bando gara.


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