Treno nuovo metro in fiamme, Commissione trasporti chiede approfondimento.

Lo scorso 13 luglio sul nuovo treno della Metropolitana Linea 1 – il primo di una commessa internazionale che porterà progressivamente in città venti nuovi mezzi – si è sviluppato un incendio le cui cause saranno appurate dalla relazione tecnica della società fornitrice, la Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles (CAF). Su questo si è confrontata oggi la commissione Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità, presieduta da Aniello Esposito, con la partecipazione degli assessori Marco Gaudini e Rosaria Galiero, dell’Amministratore Unico di Anm Nicola Pascale e di Serena Riccio, responsabile dell’Area Infrastrutture.

L’incendio che ha interessato il treno appena acquistato della Linea 1 rappresenta un fatto grave, che lascia basiti, e richiede gli opportuni chiarimenti da parte dei tecnici dell’Amministrazione comunale. Aniello Esposito ha così introdotto i lavori della commissione da lui presieduta, stigmatizzando ancora una volta l’assenza dell’assessora ai Lavori pubblici Alessandra Clemente, un gesto di sconcertante indifferenza nei confronti dei consiglieri comunali e dei cittadini che essi rappresentano, che verrà evidenziato in una ennesima nota da inviare al Sindaco.

La responsabile dell’Area Infrastrutture Serena Riccio ha ricostruito le tappe che, dal 2014, hanno portato alla individuazione della CAF, azienda di fama mondiale, alla aggiudicazione della fornitura dei nuovi treni della Metropolitana, treni che – in una prima tranche – avrebbero dovuto essere consegnati nel 2019 ma che sono arrivati a Napoli solo nel marzo 2020, in pieno primo lockdown. Riccio ha spiegato la complessità di questa commessa estera, e ha chiarito che il principio di incendio che si è sviluppato poco prima delle 23 dello scorso 13 luglio si è verificato nel corso delle prove di sistema del mezzo, dopo che erano state superate positivamente le prove di serie e le prove di tipo,e che la qualità del treno era stata testata sia dai tecnici del Ministero che dall’Ufficio Trasporti Impianti Fissi (Ustif). Sono ora al vaglio della società fornitrice i dati della scatola nera, che verranno riportati in una relazione tecnica e valutati dalla commissione ministeriale competente. Se le spiegazioni fornite nella relazione della CAF saranno ritenute congrue, si potrà procedere con le prove sul secondo treno disponibile. Sono infatti 5 i treni già arrivati a Napoli, altri 5 sono pronti in Spagna e altri 3 sono in produzione. Tutto è stato svolto nella massima sicurezza e grazie a un grande lavoro di squadra, ha concluso la dirigente, e il prossimo 28 luglio saranno in città i tecnici della società spagnola per verificare cosa sia accaduto.

Si tratta di un treno che aveva comunque già percorso in prova 5000 chilometri, ha precisato Nicola Pascale; quello che si è verificato lo scorso 13 luglio è probabilmente un corto circuito che ha provocato danneggiamenti in prossimità del pantografo. C’è da dire – ha precisato – che tutto era a norma e che l’impianto di sicurezza e l’impianto antincendio hanno funzionato correttamente, pertanto saranno gli esiti della relazione tecnica della CAF a indicare dove intervenire.

Si è svolto un lungo confronto durante il quale i consiglieri sono intervenuti per diversi chiarimenti tecnici.

Come spiegare che l’ “imperiale” – il tetto di copertura del mezzo – si sia letteralmente sciolto? Ha chiesto Nino Simeone (Misto), sorprendendosi che i materiali di costruzione del mezzo non siano ignifughi.

Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha chiesto quali saranno le conseguenze se dalla relazione tecnica dovessero emergere errori di fabbricazione o di installazione dei nuovi materiali, e chi ha validato l’installazione. Ci sono poi diversi aspetti tecnici da chiarire, ad esempio la compatibilità dei sistemi di segnalazione per i treni o alcuni problemi nei sistemi di chiusura delle porte. Resta il nodo del cronoprogramma – ha concluso – è necessario sapere di quanto slitteranno i tempi e se saranno rispettate le scadenze. La consigliera Maria Caniglia (Misto) si è detta d’accordo con le osservazioni di Brambilla, e ha evidenziato l’importanza di avere risposte sulle ragioni di questo guasto.

Andrea Santoro (Misto – Fratelli d’Italia) ha espresso preoccupazione per lo stato sconcertante in cui appariva il treno dopo l’incendio. Possibile – ha chiesto – che un corto circuito possa provocare tanti danni, come quelli registrati all’ “imperiale”? Ci sono poi altre questioni tecniche da chiarire, sul corretto funzionamento dell’impianto audio, ad esempio, o sull’installazione di pulsanti per l’apertura delle porte all’interno del vagone che potrebbero essere impropriamente utilizzati da passeggeri incivili.

A queste osservazioni Riccio ha risposto ricordando l’elevata performance del treno e che sarà solo la relazione tecnica a spiegare se si sia trattato di un incidente o di un guasto tecnico, solo allora si potrà intervenire di conseguenza. Ha precisato inoltre che il treno non si è scoperchiato, come riportato da molti, ma ci sono stati due punti di fusione sull’ “imperiale”. Tutti i materiali rispondono alla normativa vigente, e la loro installazione è stata validata dai tecnici competenti, non si rilevano poi le altre criticità tecniche segnalate dai consiglieri. Sono inoltre assolutamente compatibili i sistemi di segnalamento tra la linea vecchia e la linea nuova. Sulle cause, è ipotizzabile che si sia prodotto un “arco elettrico” che ha poi innescato il principio di incendio. Sui tempi, molto dipende dall’esito della relazione tecnica: se dovesse confermarsi l’ipotesi di un incidente, si potranno rapidamente riprendere le prove sul secondo treno a disposizione.

Di ipotesi incidente e non di guasto ha parlato anche Vincenzo Orazzo, dirigente di ANM e direttore di esercizio della Linea 1. Quello che è avvenuto è un incidente “a monte” del sistema di trazione elettrica del treno, si sarebbe infatti verificato un “arco elettrico” improprio nell’area del pantografo. Orazzo ha risposto alle osservazioni dei consiglieri precisando che sia i materiali che le distanze tra le attrezzature erano a norma, e che il personale è stato correttamente formato sul funzionamento del treno, bisognerà quindi capire cosa abbia innescato l’arco.

L’assessore al Trasporto pubblico Gaudini ha condiviso lo spirito della riunione odierna, ricordando il grande lavoro svolto dai Servizi e da Anm per la messa in funzione dei treni, un lavoro che non si fermerà e che ha mostrato che anche di fronte a questo grave episodio i sistemi di sicurezza sono andati in funzione. È giusto, ha precisato, che la comunicazione aziendale migliori per creare meno danni ai cittadini, come segnalato dal consigliere Brambilla sulle continue interruzioni del servizio della Linea 1, senza nessuna comunicazione o servizi alternativi. Anche l’assessora Galiero, che ha la delega alla direzione, al coordinamento e al controllo delle partecipate, ha condiviso la necessità di proseguire il lavoro dell’Amministrazione per avere quanto prima i treni a disposizione dei cittadini.

In una apposita riunione convocata per la settimana prossima, ha concluso il presidente Esposito, si discuterà di alcune questioni del personale Anm. Il consigliere Santoro ha infatti chiesto chiarimenti su una procedura di selezione di 10 capistazione e sui criteri di valutazione individuati, e lo stesso Esposito intende approfondire i criteri aziendali adottati nei confronti di alcuni dipendenti per il riconoscimento degli avanzamenti di carriera.