Sarà inaugurata giovedì 9 novembre da Carlo Buccirosso la ricca stagione teatrale del Trianon Viviani.
In qualità di autore, regista e interprete della commedia Il pomo della discordia, affiancato da Maria Nazionale, il noto attore partenopeo aprirà un cartellone che segna, con i suoi diciotto spettacoli, un significativo incremento dell’offerta del teatro del popolo (l’anno scorso la programmazione si componeva di dieci titoli).
«Abbiamo deciso di fare un cartellone, mettendo insieme il teatro più tradizionale con quello più contemporaneo», spiega il direttore artistico Nino D’Angelo, inserendo anche una proposta originale come Forcella strit, il musical diretto da Abel Ferrara che sarà allestito al termine di un laboratorio intensivo che farà uso di tecnologie innovative, e l’immancabile spazio al nume tutelare del teatro, il commediografo Raffaele Viviani, al quale sono dedicati due appuntamenti del cartellone.
Dopo Buccirosso, in questa pièce che attualizza comicamente il mito greco del pomo di Achille, sarà la volta di Paolo Caiazzo che, tra monologhi e momenti musicali, racconterà la sua “meridionalità” con Per fortuna che sono terrone (dal 23 novembre).
Quindi Oscar Di Maio in Nu bambeniello e tre san Giuseppe, di Gaetano Di Maio e Nino Masiello, un classico del teatro comico tradizionale, portato al successo, già al suo debutto nel 1981, da Nino Taranto e Luisa Conte (dal 30 novembre),
Ancora la tradizione, questa volta musicale, per Novecento napoletano, un altro spettacolo di successo che, scritto e diretto da Bruno Garofalo, celebra il cosiddetto «secolo d’Oro» della canzone napoletana d’autore, partendo dalla seconda metà dell’Ottocento per arrivare alla fine della seconda guerra mondiale, con l’arrivo delle truppe alleate e con queste i ritmi jazz e afrocubani (dal 7 dicembre).
Nel periodo natalizio, dal 21 dicembre, sarà la volta dell’atteso L’ultimo scugnizzo di Raffaele Viviani, con Nino D’Angelo, noto anche per il momento di teatro musicale della Rumba degli scugnizzi. La commedia, inizialmente prevista nella scorsa stagione, è inserita nel progetto Quarteri di vita del Napoli teatro festival Italia.
Cambio radicale di linguaggi con i due spettacoli che aprono il nuovo anno: Mal’essere, con il quale Davide Iodice, assieme a un gruppo di hip hoppers, riscrive in napoletano e nella contemporaneità l’Amleto di Shakespeare (dal 18 gennaio); e Ritornanti di e con Enzo Moscato, che debutta nel teatro al quale dedicò il suo fortunato testo Trianon (dal 25 gennaio).
Di nuovo la tradizione con un particolare allestimento de ‘O scarfalietto, adattato dall’originale di Eduardo Scarpetta e interpretato da Fabio Brescia, nel quale anche i ruoli femminili sono interpretati da uomini (dal 1° febbraio).
Seguirà Tutto il mare o due bicchieri?, titolo di uno dei più vivaci commediografi contemporanei, Eduardo Tartaglia, qui impegnato anche come regista e interprete, con Veronica Mazza: una commedia grottesca e surreale su un trafugamento delle ampolle con il sangue di san Gennaro (dal 15 febbraio).
Napoli, città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, dove da sempre convivono vitalità e disperazione, prenderà vita nella voce di Toni Servillo, in scena con Toni Servillo legge Napoli (dal 22 febbraio).
A distanza di dieci anni, Nino D’Angelo riporterà quindi sul palcoscenico del Trianon Viviani, Dangelocantabruni, lo spettacolo dedicato al Maestro che Eduardo definì «‘a Voce ‘e Napule», nato proprio nel teatro del popolo e poi portato in tour internazionale (dal 1° marzo).
Sarà, quindi, la volta dell’atteso Forcella strit, il musical diretto da Abel Ferrara, frutto di un laboratorio intensivo, a partecipazione gratuita, finalizzato alla ricerca di nuove forme di spettacolo, basate sulla integrazione di scenarî digitali, proiezioni 3d e rappresentazioni con attori reali in teatri tradizionali per la valorizzazione delle tradizioni del territorio, attraverso la selezione e formazione di gruppi di lavoro per le produzioni di teatro musicale del Trianon Viviani. Questa produzione è un progetto speciale firmato da Remiam – Databenc (dal 15 marzo),
Ancòra di scena la contemporaneità con La paranza dei bambini, progetto del Nuovo teatro Sanità che vede Roberto Saviano e Mario Gelardi firmare un progetto teatrale che racconta la controversa ascesa di una tribù, poco più che adolescente, verso il potere (dal 5 aprile).
I Virtuosi di san Martino riproporranno un altro spettacolo che ha debuttato felicemente al Trianon Viviani, Totò che tragedia!: in esso affrontano il repertorio del grande attore napoletano, scoprendone anche il mondo più privato e il suo tormentato amore con la ballerina Liliana Castagnola (dal 12 aprile).
Seguirà il ritorno al teatro di Rosalia Porcaro, che, con il suo spettacolo di prosa con musica Core ‘ngrato propone la tragicomica storia di una madre e di una figlia nella fase della terza età di un genitore (dal 19 aprile).
Il delicato tema sempre attuale della salvaguardia del posto di lavoro è al centro di Tfr – trattamento di fine rapporto, la nuova commedia «comica social» con Lucio Pierri, Davide Marotta e Yuliya Mayarchuk, e con Rosaria De Cicco ed Ernesto Lama (dal 26 aprile).
Arriviamo quindi al secondo titolo di Raffaele Viviani, La figliata, messo in scena dalla compagnia Comédie napolitaine –Attori indipendenti, composta tra gli altri da Nello Mascia, qui impegnato anche come regista, Francesco Paolantoni, Franco Iavarone, Giovanni Mauriello, Rosaria De Cicco e Cloris Brosca (dal 3 maggio).
Chiuderà la stagione teatrale un classico comico di Armando Curcio, I casi sono due, interpretato e diretto da Gigi Savoia (dal 10 maggio).
Per questo ricco cartellone il Trianon Viviani propone una nuova formula di abbonamento: sette spettacoli a scelta tra sedici della programmazione (sono esclusi Dangelocantabruni e Forcella strit), con diritto di prelazione per i sottoscrittori della scorsa stagione fino a domenica 22 ottobre. Gli abbonamenti possono essere acquistati presso il botteghino del teatro (aperto tutti i giorni: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 19; la domenica dalle 10 alle 14), o nelle prevendite convenzionate riportate nel sito istituzionale www.teatrotrianon.org. I prezzi partono da 100 euro.
«Noi abbiamo fatto quanto era possibile fare, con il cuore e tutta la forza dell’amore che abbiamo per il nostro teatro», spiega Nino D’Angelo. «Vorrei scusarmi con i nostri abbonati per qualche disagio dovuto alla fretta di ricominciare e per qualche promessa non mantenuta, come quella della produzione de L’ultimo scugnizzo con me protagonista; ma ci faremo perdonare con il nuovo cartellone», continua il direttore artistico, per il quale «l’obiettivo per il futuro è che il Trianon Viviani diventi un teatro che produce i suoi spettacoli attraverso serî laboratori curati da attori e registi veri, che aiutano i giovani, soprattutto dei quartieri difficili, a inserirsi nel mondo del teatro e della musica; e ospitare compagnie che faticano a trovare spazio nei cartelloni di altri teatri».