La Guardia di Finanza di Torre Annunziata (Napoli) ha sequestrato beni per 166mila euro alla moglie e alla suocera di un affiliato di spicco del clan Gionta le quali, per ben 15 anni, hanno percepito indebitamente il vitalizio riservato ai familiari delle vittime della criminalità organizzata.
Le due donne sono moglie e figlia di una delle vittime della cosiddetta “strage di Sant’Alessandro” ma la moglie del boss si è dichiarata nubile quando ha presentato i documenti per il vitalizio, poi ottenuto nel 2002.
Durante i successivi controlli la moglie del boss inscenò anche una finta separazione, per non perdere il beneficio. (ANSA).