Coronavirus, critiche a De Luca per la sospensione delle attività ambulatoriali: negato il diritto alla salute.

“La decisione della direzione generale per la Tutela della Salute della Regione Campania di sospendere tutte le attività ambulatoriali prestate da aziende ospedaliere, istituti di ricerca e Asl, comprese le attività erogate dalle Case di Cura private accreditate è grave in un momento così delicato nel quale ai cittadini va assicurato ancora di più l’accesso alle cure, anche in ragione dell’emergenza che sta interessando la nostra regione”.

A dirlo in una nota è Severino Nappi, Il Nostro Posto.

“Non si può bloccare tutta l’assistenza specialistica in Campania con la scusa di assicurare il contenimento della diffusione del virus CoVid-19, negando il diritto alla salute dei cittadini e lasciando a casa, senza copertura retributiva, i lavoratori della sanità privata e del terzo settore impegnati in quei servizi. Il presidente De Luca si decida subito di istituire, come già era previsto, un tavolo di monitoraggio permanente per mettere in campo tutte le misure necessarie a contenere gli effetti del CoVid-19 sui processi produttivi, lavorativi ed assistenziali. Tavolo a oggi mai convocato con le parti sociali nonostante l’urgenza”.

“E’ assolutamente inutile e deleteria la sospensione delle attività ambulatoriali in Campania. Mai come in questo periodo gli accessi negli ospedali sono diminuiti sensibilmente e ai Pronto soccorso, per effetto del timore generato dal rischio contagio, si recano quasi esclusivamente persone che hanno bisogno di assistenza e non si tratta di pazienti infetti. L’emergenza Coronavirus non può giustificare la paralisi dell’assistenza in Campania. Ci sono cittadini che hanno bisogno di effettuare esami di controllo, di follow up nel corso di terapie tumorali, di togliere punti, gessi, viti. Persone che hanno prenotato e sono in attesa anche da mesi per una visita specialistica e che oggi sono costretti a effettuare nuove prenotazioni e attendere chissà quanto. Chiudere gli ambulatori equivale a negare il diritto alla salute”. Lo dichiara la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e responsabile sanità Valeria Ciarambino.

 

 

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