L’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo al divieto di produrre e vendere in Italia carne coltivata.
Con 159 voti favorevoli, 53 contrari e 34 astenuti, l’Assemblea di Montecitorio ha approvato il disegno di legge presentato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Questa decisione fa dell’Italia il primo Paese in Europa a introdurre una simile restrizione.
La nuova normativa proibisce la produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi derivati da colture cellulari o tessuti di animali vertebrati, nonché vieta l’uso del termine “carne” per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali.
“L’approvazione definitiva, da parte della Camera, del disegno di legge contro l’importazione, la produzione e la commercializzazione della Carne sintetica e’ un’altra battaglia vinta dal Governo Meloni”. Lo dichiara, in una nota, la deputata di Fratelli d’Italia Imma Vietri. “Il lavoro portato avanti in questi mesi con tenacia dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranita’ Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, in collaborazione con il Ministro della Salute Orazio Schillaci, consentira’ di tutelare maggiormente la nostra produzione agroalimentare difendendo il Made in Italy – sottolinea Vietri – si tratta di un provvedimento che, oltre ad aver avuto gia’ il via libera del Senato, e’ stato approvato, il 19 aprile scorso, anche dalla Conferenza delle Regioni e che vede tra i suoi sostenitori tantissimi amministratori, anche di centrosinistra, tra cui il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il quale ha firmato una petizione in cui si ribadisce il sostegno all’iter legislativo intrapreso dal Governo Meloni. Oggi, inoltre, la Coldiretti e’ di nuovo in piazza a Roma per ribadire pubblicamente il suo supporto. Questo significa che agricoltori ed allevatori sanno bene chi e’ dalla loro parte e chi e’ contro. Le critiche strumentali di certe opposizioni non fanno altro che confermare che siamo davvero gli unici ad avere a cuore gli interessi dei cittadini e delle aziende italiane”.