De Magistris: decisioni su lockdown da prendere in concerto con i sindaci. Servono risorse per evitare il tracollo economico.

Il sindaco Luigi de Magistris al convegno "Capitale Naturale" tenuto oggi alla Stazione Marittima di Napoli. Napoli 3 Ottobre 2020. ANSA / CESARE ABBATE

“Il ministro Speranza mi ha comunicato che si sarebbe attivato immediatamente per farci avere nel giro di pochi giorni un focus analitico sulla situazione delle nostre città, che noi sindaci saremo informati in maniera analitica di tutti i dati in possesso del ministero e che ogni decisione sarà presa insieme”.

Sono le parole del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ieri pomeriggio ha ricevuto la telefonata ”cordiale, fattiva e costruttiva” del ministro della Salute, Roberto Speranza, a cui lo stesso de Magistris insieme col sindaco di Milano, Beppe Sala, aveva inviato una lettera per avere chiarimenti rispetto all’ipotesi di un lockdown per le città di Napoli e Milano avanzata da Walter Ricciardi, consulente del ministro.

De Magistris, che in mattinata ha nuovamente sentito il primo cittadino di Milano, ha aggiunto: ”Tra noi sindaci non esiste il partito a favore del lockdown e quello contrario ma esiste il fermo convincimento che i sindaci hanno il diritto di avere tutte le informazioni necessarie in possesso delle strutture predisposte al monitoraggio costante dei flussi e delle evoluzioni del contagio da covid. Auspichiamo – ha affermato – e su questo abbiamo raccolto la condivisione del ministro che si lavori più a stretto contatto e in piena sinergia e cooperazione e che eventuali decisioni più restrittive, che non necessariamente deve essere il lockdown, debbano essere decise insieme tra tutti: Governo nazionale, governo regionale e governo della città perché – ha detto – è impensabile ritenere che ci sia una mano che toglie e non ci sia una mano che mette che non può che essere quella dello Stato se si parla di interventi sul piano sociale, economico e del lavoro per cui è necessaria un’azione immediata perchè c’è tensione sociale, esasperazione e una situazione drammatica che vivono determinati comparti, a cui se ne potrebbero aggiungere altri se ci dovessero essere misure più stringenti”. L’ex pm ha concluso sottolineando che ”i sindaci hanno ben a mente di dover rappresentare in maniera forte non solo la tutela della salute dei propri concittadini ma anche la tutela dei diritti sociali, economici e del lavoro”. (ANSA).

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, chiede “con cortese urgenza” un incontro “per avviare un confronto sul tema del lavoro a Napoli e nel Mezzogiorno”: la richiesta è rivolta al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e al ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, in una lettera inviata oggi ai due rappresentanti del Governo. “Sono molto numerose le richieste e le sollecitazioni da parte di cittadini, associazioni, organizzazioni sindacali, gruppi e movimenti che, quotidianamente, vengono rivolte al sindaco di Napoli, richiedenti servizi e misure dedicate al lavoro – scrive de Magistris – La pandemia da covid-19 oltre ad aver indebolito il sistema produttivo locale, ha anche provocato una grave crisi del sistema di coesione sociale del nostro territorio e della nostra comunità”.
L’ex pm prosegue sottolineando che “da diversi anni, l’Amministrazione comunale di Napoli ha avviato un’importante riflessione sul ruolo dei Comuni nella filiera integrata dei servizi lavoro, welfare, sviluppo, che riveste una significativa e rilevante funzione economica e sociale di garanzia e di tutela dei diritti fondamentali delle persone”. Motivi per cui – evidenzia – “accogliamo, sempre, con estrema responsabilità le richieste di incontro e registriamo, in queste periodo, maggiori domande che arrivano da gruppi di persone senza lavoro che, in forma più o meno organizzata, manifestano un disagio sociale che deve sempre essere ascoltato”.
Nella lettera il primo cittadino di Napoli riferisce che nelle scorse settimane l’Amministrazione ha tenuto diversi incontri con i disoccupati, i precari, gli espulsi dal sistema produttivo, i riders, gli operai di Whirlpool e di Hexyss, “tutti finalizzati, non solo a condividere il senso di comune e civica solidarietà, ma con la responsabilità, insieme alle altre istituzioni, di fornire risposte celeri ed adeguate”. (ANSA).