Direzione Pd, Martina si piega a Renzi, chiusura a M5S, mozione approvata all’unanimità.

da Tribuna Politica Web

La relazione del segretario reggente Maurizio Martina è stata approvata all’unanimità dalla Direzione Pd.

“Abbiamo la responsabilità di una analisi collettiva di questi anni. Anche per difendere con serietà e orgoglio il tanto di buono che è stato fatto e che continuo a pensare vada rivendicato a testa alta. Ora che si naviga a vista tra improbabili vincitori, noi possiamo presentare con credibilità i risultati dei nostri governi”. Lo ha detto Maurizio Martina alla Direzione del Pd.

“Certo non sono stati sufficienti a medicare le ferite profonde della crisi, ma rimangono passi avanti cruciali su fronti decisivi: da quello economico, al governo complesso delle migrazioni, all’affidabilità europea e internazionale dell’Italia”.

– “Io credo che tanto più oggi noi dobbiamo supportare l’operato del Presidente Mattarella a cui vanno anche da qui i nostri sentimenti di stima e fiducia. Lunedì si terranno nuove consultazioni e noi certamente dovremo avere un atteggiamento costruttivo verso la presidenza”.

“Possiamo farcela se ricominciamo a lavorare insieme sul senso della prospettiva che vogliamo per il nostro Paese. Su un’idea di futuro per gli italiani, molto prima dei nostri destini. Possiamo farcela se iniziamo davvero le nostre battaglie per l’allargamento del Reddito di Inclusione contro la povertà, per l’assegno universale alle famiglie con figli, per il salario minimo legale contro il lavoro sottopagato e i contratti pirata. Per la parità salariale di genere. Per i diritti dei giovani lavoratori”.

“Possiamo farcela se arriviamo prima di altri a rispondere ai bisogni delle 900mila madri single del nostro paese di cui ben la metà rischia la povertà e certamente oggi più in difficoltà delle altre madri. Possiamo farcela anche se smettiamo di chiamarci in modo esasperato renziani, antirenziani, martiniani, orlandiani, e via dicendo (ciascuno si inventi la sua etichetta) ma se ritroviamo invece l’orgoglio di essere prima di tutto e solamente democratici”, ha aggiunto.

“Basta con la logica dell’amico-nemico in casa nostra! Possiamo farcela se decidiamo una volta per tutte di curare la nostra autoreferenzialità, se apriamo porte e finestre all’impegno di altri con noi e se la smettiamo di scambiare la lealtà che si deve sempre a un impegno politico con la cieca fedeltà acritica di stagione. A Roma come nei territori. Riprendiamo lo spirito originario del partito democratico. Proviamo a dare ancora al Paese alimentare noi un solido punto di riferimento. Non è impossibile. Tocca solo a noi. Possiamo farcela”.

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