Giorno del Ricordo, Patriciello (Forza Italia) e Cirielli (FdI) commemorano le vittime delle Foibe.

Per troppi, lunghi, anni gli eventi che si verificarono in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 ed il 1945 non hanno avuto cittadinanza storica nel nostro Paese. Il ricordo delle migliaia di italiani che morirono in quel periodo è stato tenuto lontano dalla memoria a causa di un furore ideologico miope e vergognoso. Ma in un Paese che si rispetti non possono esistere “morti di serie B” e il Giorno del ricordo è una pagina che merita di essere letta per intero. Ecco perché mantenere vivo il ricordo di quei tragici eventi è un dovere morale al quale nessuno di noi può sottrarsi se si vuole davvero rispettare la memoria dei tanti che persero la vita per il semplice fatto di essere italiani. Oggi più che mai, di fronte ad un’Unione Europea che rischia di vedere incrinarsi pericolosamente i legami di pace e solidarietà tra le nazioni, commemorare il Giorno del ricordo significa dimostrare di aver imparato dagli errori del passato e di voler proseguire, con dedizione ed impegno, sulla strada di una maggior integrazione politica ed economica tra i popoli europei affinché simili tragedie non abbiano mai più a ripetersi”.

Così Aldo Patriciello, europarlamentare Forza Italia – PPE.

“Quale fu l’unica colpa? Essere italiani. Per troppo tempo la dolorosa e criminale pagina dei massacri delle  Foibe è stata dimenticata. Un silenzio voluto dai regimi comunisti con la complicità della sinistra italiana. Oggi dobbiamo squarciare il velo, senza paura, su quello sterminio. Lo dobbiamo ai 20 mila italiani uccisi tra il 1943 e il 1947, ai 250 mila esuli italiani che furono costretti a lasciare le loro case e ai loro familiari. Ma soprattutto lo dobbiamo alla storia della nostra Patria che deve ritrovare verità e giustizia rendendo omaggio ai nostri connazionali uccisi dal terribile disegno di pulizia etnica del maresciallo Tito”. Lo scrive su Facebook il Questore della Camera Edmondo Cirielli (FdI).