Governo, Gentiloni presenta la lista dei ministri, alle 20 il giuramento, Alfano agli Esteri, Minniti all’Interno, la Boschi sottosegretario alla Presidenza. I verdiniani fuori minacciano lo strappo.

Paolo Gentiloni ha sciolto la riserva e alle 20 ci sarà il giuramento del nuovo governo. “Il governo si metterà al lavoro immediatamente con tutte le sue forze concentrato sui problemi da risolvere nel Paese con l’ottimismo che deriva dal popolo italiano”, ha detto il premier incaricato presentando il nuovo esecutivo. Un governo che vede molte conferme e alcune new entry.

Tra le novità il trasloco del leader di Ncd Angelino Alfano dal Viminale alla Farnesina e, a cascata, l’arrivo di Marco Minniti agli Interni. Entrano nel governo Gentiloni Anna Finocchiaro al ministero per i Rapporti con il Parlamento e della vice presidente del Senato Valeria Fedeli (Pd) al ministero dell’Istruzione. Enrico Costa di Ncd diventa ministro per gli Affari Esteri, mentre l’ex ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni
Sottosegretario alla presidenza: Maria Eelena Boschi

Ministri senza portafoglio

Anna Finocchiaro: Rapporti con il Parlamento
Marianna Madia: Pubblica Amministrazione
Enrico Costa: Affari Regionali
Claudio De Vincenti: Coesione Territoriale e Mezzogiorno
Luca Lotti: Sport con deleghe su editoria e Cipe

Ministri con portafoglio

Angelino Alfano: Esteri
Marco Minniti: Interno
Andrea Orlando: Giustizia
Roberta Pinotti: Difesa
Pier Carlo Padoan: Economia
Carlo Calenda: Sviluppo Economico
Maurizio Martina: Agricoltura
Gianluca Galletti: Ambiente
Graziano Delrio: Infrastrutture
Beatrice Lorenzin: Salute
Dario Franceschini: Cultura
Valeria Fedeli: Istruzione
Giuliano Poletti: Lavoro.

Ma mentre il premier incaricato è a colloquio con Mattarella scoppia la ‘grana’ Verdini. Il leader di Ala in una nota sottoscritt anche da Enrico Zanetti afferma che non voterà la fiducia “senza rappresentanza” nella compagine governativa.

LA NOTA DI ALA – “Non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un governo Renzi-bis”. Così Denis Verdini e Enrico Zanetti in una nota affermando che il governo “deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest’ultimo principio”. “In questi giorni abbiamo rappresentato al Presidente della Repubblica e successivamente al Presidente del Consiglio incaricato la nostra disponibilità e il nostro senso di responsabilità: siamo convinti che il Paese abbia bisogno di un governo nella pienezza delle sue funzioni, sufficientemente forte per far fronte alle immediate emergenze economiche ed internazionali legate al ruolo del nostro Paese, e alla imprescindibile necessità di una legge elettorale che, a nostro avviso, non può che essere il frutto del lavoro del Parlamento della Repubblica e che doveva e deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest’ultimo principio, affermano Verdini e Zanetti.

Domani il passaggio di consegne con Renzi, il primo Cdm e la presentazione in Parlamento, a partire dalla Camera. Dalla Direzione dei Dem è arrivato il via libera unanime al nuovo esecutivo. Anche se la minoranza, in un documento, chiede ‘discontinuità’ rispetto al governo Renzi e annuncia che valuterà le singole misure in base ‘alla capacità di ascolto delle esigenze del Paese’.