Governo, la tensione rimane alta sul nome di Savona ma non solo, in ballo anche Esteri e Giustizia. Salvini: sono molto arrebbiato.

Lo scoglio resta sempre lo stesso: il nome di Paolo Savona all’Economia che genera tensione e allunga i tempi per la formazione del nuovo esecutivo. Ieri, dopo aver incontrato il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e i due leader della coalizione giallo-verde, il premier incaricato Giuseppe Conte è salito al Quirinale per informare il presidente Mattarella sugli sviluppi dell’incarico ricevuto tre giorni fa.

Un colloquio informale, che però non è servito a sciogliere il nodo sull’economista euroscettico, sul quale i Cinquestelle e soprattutto la Lega non intendono arretrare di un passo. Ieri i nervi sono rimasti tesi. A testimoniare l’aria che si respira in queste ore è un post di Salvini pubblicato in serata su Facebook: “Sono davvero arrabbiato” ha scritto il leader del Carroccio, ricevendo il like di Luigi Di Maio.

Sul professore sardo, del resto, Salvini è stato chiaro. La questione, ha ribadito il leader leghista ai suoi, “compete, come responsabilità, alla segretaria di via Bellerio”. E’ quindi probabile che i tempi per la chiusura della lista dei ministri si allunghino. Quanto a Savona, a detta del diretto interessato, sul suo nome ci sarebbero dei veti. L’economista continua infatti a suscitare forti dubbi, soprattutto per le sue posizioni critiche sull’euro.

La giornata di ieri è stata scandita anche dalle forti tensioni riguardanti i mercati finanziari, con lo spread tornato sopra quota 200, e dai pesanti attacchi della stampa estera. Come l’infuocato commento del tedesco Der Spiegel, che ha definito l’Italia “scroccona” o la vignetta della Suddeutsche Zeitung, che rappresenta l’Italia come un malato nelle mani del dottor ‘Peste’ (Di Maio) e del dottor ‘Colera’ (Salvini). O ancora, l’Economist che raffigura Conte nei panni di Arlecchino servitore di Salvini e Di Maio.

Intanto, nell’intento di trovare presto una quadra sull’inquilino di via XX Settembre, Conte continua a lavorare alla lista dei ministri. Quando tornerà al Colle sarà per sciogliere la riserva e presentare la squadra di governo. La lista definitiva potrebbe essere presentata già tra domani e lunedì, con il giuramento dei ministri in agenda per la settimana prossima. Ma fare previsioni serve a poco in questo momento, visto che lo scenario muta rapidamente e va delineandosi di ora in ora.

Tra gli altri nodi che restano da sciogliere c’è poi il rebus ministeriale. In bilico ci sono ancora alcune caselle chiave. Come quella degli Esteri, dove le quotazioni del diplomatico Giampiero Massolo sono date in calo. E sembrano sfumate anche quelle dell’ambasciatore in Qatar, Pasquale Salzano.

La sorpresa sul totoministri è arrivata ieri pomeriggio, con il braccio destro di Di Maio, Vincenzo Spadafora, che ha annunciato di non fare parte del governo pentaleghista. Nello scacchiere continuano invece a restare saldi i nomi di Giancarlo Giorgetti, designato sottosegretario unico alla presidenza del Consiglio e dello stesso Matteo Salvini, che dovrebbe occupare la casella dell’ Interno. (AdnKronos)