Legge Elettorale, primo sì con fiducia al Rosatellum. M5S e Mdp in piazza.

A Montecitorio arriva il primo sì sulla legge elettorale. L’articolo uno del Rosatellum, sul quale il governo aveva posto la fiducia, passa con 307 sì, 90 contrari e nove astenuti. Subito dopo la proclamazione del risultato sull’articolo uno (che contiene il sistema elettorale della Camera) l’assemblea di Montecitorio ha dato il via alle dichiarazioni di voto sulla seconda fiducia in programma oggi, quella sull’articolo 2 del disegno di legge (sistema elettorale del Senato).

Fuori dal palazzo ha preso il via la manifestazione della sinistra, con manifestazioni in piazza Montecitorio e al Pantheon. “Gentiloni aveva detto che non sarebbe intervenuto. Ha perso credibilità” ha detto ha detto Pier Luigi Bersani arrivando alla manifestazione.

Sotto l’obelisco di Montecitorio, i cinque stelle continuano a martellare l’alleanza che ha sostiene la nuova legge elettorale. Alessandro Di Battista ha messo nel mirino la Lega Nord: “Salvini si è venduto per qualche voto in più cedendo lo scettro di comando a Berlusconi”, ha detto. Il sì al Rosatellum ha provocato divisioni e imbarazzi nel centrodestra. A Montecitorio la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha preso le distanze dai suoi alleati: “E’ una legge vergognosa, non non potevamo starci e ci dispiace che altri si siano resi disponibili”

“Per la seconda volta nella stessa legislatura – commenta l’ex premier Massimo D’Alema – abbiamo una legge inaccettabile, segno di irresponsabilità del gruppo dirigente del Pd che logora la democrazia e apre la strada al populismo, spezzando il legame già fragile tra cittadini e istituzioni”.

LE POSIZIONI IN AULA

“Questo Parlamento non ha più la dignità di rappresentare i cittadini – dichiara  nell’Aula della Camera Danilo Toninelli (M5S) – perché la fiducia viene posta come nel 1923 sulla legge Acerbo e poi sulla legge Truffa. Dov’è quel passacarte di Gentiloni che si deve far chiamare da Rosato per mettere la fiducia? Questo governo e questo Parlamento sono fatti di indegni e di bugiardi. Non avete la dignità di rappresentare gli italiani, non rappresentate quei cittadini che avete zittito con un colpo di mano”.

Sc-Ala si asterrà nelle votazioni sulle fiducie poste dal governo sulla legge elettorale nell’Aula della Camera.

Forza Italia non parteciperà alla votazione sulla fiducia posta dal governo sulla legge elettorale ma “in coerenza con la propria storia” non farà mancare i suoi voti alla Camera sulla legge elettorale.

Alfredo D’Attorre ha annunciato il no di Mdp . “Pensate di chiuderci nell’angolo dei rancorosi? Vi sbagliate: costruiremo uno spazio progressista e di sinistra non solo sui temi economici e sociali ma anche su quelli politici. Ci sarà con noi chi terrà alta la bandiera del centrosinistra”. 

IN PIAZZA

Sotto l’obelisco di Montecitorio, intanto, la piazza a cinque stelle grida contro il Rostaellum bis, “una nuova legge porcata”, dice Grillo dal suo blog. Ma a sorpresa, contro il ricorso alla fiducia fa sentire la sua voce anche l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che denuncia le pesanti costrizioni che la decisione del governo impone alla discussione. Ma in piazza i cinque stelle non gradiscono e fischiano la presa di posizione del presidente emerito.

Intanto alla Camera è in corso la seduta. Si parte con le dichiarazioni di voto sulla fiducia chiesta dal governo all’articolo uno della legge elettorale. Le due votazioni in programma oggi non dovrebbero presentare sorprese. Le incognite riguardano invece la giornata di domani: il voto finale sulla legge, quasi sicuramente a scrutinio segreto, che fa tremare Renzi e Gentiloni.

Sulla carta i favorevoli al Rosatellum (uno schieramento imperniato su Pd, Ap, Forza Italia, Lega, verdiniani) dispongono di 423 voti su 630, ma gli scontenti non sono pochi e potrebbero terremotare la legge. Nel Pd sono già tre quelli che hanno dichiarato che non voteranno il Rosatellum: Rosy Bindi, il prodiano Franco Monaco e il lettiano Marco Meloni.

Dopo le dichiarazioni di voto, la prima fiducia sarà votata alle 15.45: serviranno, come al solito, un paio d’ore per conoscere il risultato (i deputati devono sfilare uno a uno sotto il banco della presidenza e dichiarare il proprio voto). Poi altro giro di dichiarazioni di voto e votazione sulla seconda fiducia a partire dalle 19.30.

Il risultato finale arriverà entro le 21.30, poi tutti a casa. Il cammino della legge elettorale alla Camera si completerà domani con la terza votazione di fiducia, la discussione sugli ordini del giorno e il voto finale sulla legge, che molto probabilmente sarà a scrutinio segreto, (basta che lo chiedano 30 deputati).

Beppe Grillo sarà a Roma domani per il voto finale. ‘Impedite il ritorno della melma’, manda a dire in un lungo post sul suo blog. Intanto, Alessandro Di Battista chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare la legge.

Alle 17.30 al Pantheon, si sono dati appuntamento i sostenitori di Mdp, presente Pier Luigi Bersani. Anche Rifondazione comunista sarà in piazza Montecitorio a fine mattinata con i suoi militanti. (ANSA)