Manovra, Di Maio: non arretriamo di un millimetro; Salvini: Italia non è la Grecia.

Sulla manovra economica “non arretriamo di un millimetro e se ce ne sarà bisogno noi spiegheremo questa manovra nelle piazze”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, a Rtl.

“Ieri – ha detto – abbiamo assistito a istituzioni europee che hanno dichiarto contro una manovra che non hanno ancora letto, il Def è un documento di 150 pagine e qualcuno sta sperando che su questa manovra il governo possa tornare indietro: noi non arretriamo di un millimetro e se ce ne sarà bisogno noi spiegheremo questa manovra nelle piazze”. Il ministro ha precisato poi che l’Eurogruppo di ieri “non era una sessione per spiegare la Nadef perché stiamo ultimando il testo”.

Di Maio ha sottolineato, quindi, che con tutte le misure allo studio del governo “faremo crescere l’economia e ripagheremo il debito”.

A proposito dell’intenzione di spiegare la manovra nelle piazze, Di Maio ha detto: “Voglio andare a spiegare alle persone la manovra, ci sono le tabelle che dicono dove si prendono i soldi, ma ci sono un’altra serie di pagine che riguardano la filosofia di intervento, quella la stiamo ultimando e da domani sarà disponibile”.

“Basta minacce e insulti dall’Europa, l’Italia è un paese sovrano”, ha detto senza mezze parole il vicepremier e leader della Lega, “In Italia nessuno si beve le minacce di Juncker, che ora associa il nostro Paese alla Grecia. Vogliamo lavorare per rispondere ai bisogni dei nostri cittadini. I diritti al lavoro, alla sicurezza e alla salute sono priorità del governo e andremo fino in fondo. Alla faccia di chi rimpiange l’Italia impaurita, quella con le aziende e il futuro in svendita. Non ci fermeranno”.

“Dobbiamo evitare che l’Italia reclami condizioni speciali che, se concesse a tutti, significherebbero la fine dell’euro”, aveva detto il presidente della Commissione Ue, ventilano lo spettro della “crisi greca“.

L’incubo spread torna a turbare il sonno degli investitori. Dopo una giornata caratterizzata dai mercati in fibrillazione, nuovo avvio di seduta tutto in salita. Lo spread sfonda quota 300 attestandosi al momento a 303 punti con un rendimento del Btp decennale che tocca il 3,43%. Lo scontro tra Italia e Ue sulla manovra economica ha indebolito le piazze del Vecchio continente che accumulano perdite oscillanti tra lo 0,13% di Londra e lo 0,64% di Bruxelles. Piazza Affari è la peggiore, con il Ftse Mib che, dopo aver fallito ieri un tentativo di recupero, è tornata in territorio negativo e stamane arretra di un punto e mezzo percentuale. Sul principale paniere milanese sono le banche a registrare i risultati peggiori, appesantite dall’allargamento dello spread, schizzato oltre i 300 punti base.

Ubi, maglia nera, lascia sul terreno il 3,91% seguita da Bper (-3,42%), Unicredit (-2,40%) e Intesa Sanpaolo (-2,60%). Banco Bpm in avvio è finita in asta di volatilità. Riammessa alle contrattazioni, cede il 4,14%. Tengono i titoli del lusso: Ferragamo avanza dello 0,29%, Luxottica guadagna lo 0,61%. Ferrari supera la parità a quota +0,13%. Buona anche la partenza dei titoli petroliferi, sulla scia dell’aumento dei prezzi del Brent: Tenaris guadagna lo 0,74%, Saipem lo 0,52%. Euro in calo sul dollaro, con la moneta unica che scambia a quota 1,15467.

 

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