Nessun compromesso, è caos tra le ordinanze di Comune e Regione sulla movida.

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris (S) e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (D) in occasione del convegno sul tema "Europa: Radici Ragioni Futuro" promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro nel Teatrino di Corte di Palazzo Reale, Napoli, 28 settembre 2019. ANSA/CESARE ABBATE

Prevale l’ordinanza della Regione o quella del Comune? E’ il quesito che si pone da domani a Napoli per una questione non marginale nella complessa gestione della movida in fase 2, ossia la vendita di alcolici da asporto e l’orario di chiusura dei locali.

Dopo giorni di puntuti botta e risposta tra De Luca, fautore della linea del rigore, e de Magistris, più ‘aperturista’, sembrava che la mediazione fosse stata raggiunta con l’ordinanza di stamane della Regione che fissa all’una l’orario di chiusura di bar e vieta a partire dalle 22 la vendita di alcolici da asporto.

In serata è arrivata la risposta di de Magistris, con una ordinanza che – in netta contrapposizione a quella della Regione – consente l’apertura dei locali fino alle 2.30 o alle 3.30, a seconda dei giorni, e vieta l’asporto di alcolici solo a partire dalla mezzanotte.

Insomma il sindaco sfida il governatore, e le norme per il popolo della notte restano avvolte in un’alea di incertezza.
(ANSA).

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