Andrea Pirozzi, sindaco di Santa Maria a Vico (Caserta), e la sua vice Veronica Biondo, candidata alle prossime elezioni regionali in Campania nella lista di Forza Italia in provincia di Caserta, sono due delle sei persone arrestate oggi dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli su un presunto scambio elettorale politico-mafioso che vede coinvolti anche esponenti del clan camorristico Massaro. Il gip del Tribunale di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari per Pirozzi, Biondo e per altri due indagati: il consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Nuzzo e l’ex consigliere comunale e assessore Marcantonio Ferrara (dimessosi dalle due cariche nel 2023).
Veronica Biondo, vicesindaco di Santa Maria a Vico, era stata recentemente presentata come candidata alle Regionali in Campania per Forza Italia.
L’eurodeputato Fulvio Martusciello l’aveva elogiata pubblicamente, sottolineando il suo ritorno nel partito.
Biondo è ora agli arresti domiciliari insieme al sindaco Andrea Pirozzi, al consigliere Giuseppe Nuzzo e all’ex assessore Marcantonio Ferrara.
Le accuse includono: scambio politico-mafioso, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento personale.
L’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia, guidata da Nicola Gratteri, coinvolge il clan Massaro.
Due presunti membri del clan, Raffaele Piscitelli e Domenico Nuzzo, sono stati incarcerati.
Le indagini sono iniziate nel 2020, poco prima delle elezioni comunali vinte da Pirozzi.
Il clan avrebbe avuto interessi nei lavori di ampliamento del cimitero comunale e nella gestione di un’area fieristica.
Si ipotizza un sistema di voto pilotato per favorire più liste, anche rivali, con l’obiettivo di influenzare l’amministrazione futura.
Intercettazioni suggeriscono che membri del clan fossero informati in anticipo sull’esito elettorale e sui ruoli futuri dei candidati.
Subito dopo l’arresto, Forza Italia ha annunciato che non la candiderà più, ribadendo un approccio “garantista” e che la misura cautelare impedisce la sua presenza in lista. Martusciello ha dichiarato che la decisione è stata presa “a tutela” della candidatura e che si lavorerà per individuare un sostituto.
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