San Carlo, Saiello (M5S): dopo il danno, la beffa, i fondi, olttre ad essere stati tagliati, sono legati alla rendicontazione.

“Più che di una storia di taglio di fondi, quella relativa al teatro San Carlo si sta trasformando in una vicenda grottesca. Dagli 11 milioni erogati lo scorso anno a favore della Fondazione del Massimo napoletano, si è passati ai 7 messi in campo per l’anno 2022 dalla Regione Campania, nella sua qualità di socio fondatore. Ma il paradosso è che quei fondi sono al momento solo su carta. Dalla risposta dataci oggi in aula dalla giunta regionale, si evince infatti che il finanziamento sarà erogato in ragione dello stato di avanzamento finanziario delle spese effettivamente sostenute. Dunque, si tratta di fondi allo stato assolutamente virtuali”.

Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello, a margine della seduta di question time nell’aula del Consiglio regionale nella quale ha chiesto alla giunta regionale di conoscere “le ragioni del taglio dei contributi assegnati al San Carlo, che comporterebbe un consistente ridimensionamento delle produzioni artistiche, con il rischio di conseguenze sui livelli occupazionali”.

“Una situazione – ricorda Saiello – figlia di un conflitto istituzionale che si riflette sull’intera filiera culturale e turistica, già messa a dura prova dall’emergenza epidemiologica. Dalla risposta della Regione abbiamo intanto appreso che non si sa neppure se il fondo di 7 milioni verrà erogato per intero. Parliamo di una struttura che ha nel suo organico 391 dipendenti che risultano i meno pagati rispetto ai colleghi di tutte le altre grandi fondazioni lirico-sinfoniche italiane. Un’autentica beffa per il più antico teatro d’Opera al mondo, i cui fasti superano per storia e prestigio la Scala di Milano e la Fenice di Venezia, fiore all’occhiello non solo di Napoli e della Campania, ma del nostro Paese agli occhi del mondo”.