Aggressioni agli operatori sanitari, Cimop: non basta presidio forze dell’ordine, serve alleanza socioculturale.

Un presidio strutturato delle forze dell’ordine accanto ad un’azione socio-culturale, per garantire la sicurezza dei lavoratori del comparto sanitario, zavorrati da continue e non più tollerabili aggressioni.
Questa la proposta rivolta al Ministero dell’Interno dal Segretario Nazionale della CIMOP (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata), dott.ssa Carmela De Rango, nella giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari.
“Nessuno intende trasformare ospedali e presidi sanitari in bunker, ma è di tutta evidenza che occorre una mobilitazione seria e risolutiva contro gli innumerevoli episodi di violenza a carico degli operatori sanitari e socio-sanitari – osserva la dott.ssa De Rango – Accanto a ciò è imprescindibile avviare una stagione di svolta socio culturale nel nostro paese, che purtroppo sempre più spesso mette nel mirino questi lavoratori, trasformandoli in obiettivi di paure e frustrazioni. Ai cittadini va nuovamente spiegato che non vanno condannati né demonizzati, ma incoraggiati nella loro attività. Chi opera nella sanità merita tutele e garanzie, anche di matrice culturale, senza dimenticare che nel tragico biennio della pandemia hanno già pagato un prezzo altissimo che non può essere gravato da altro”.
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