Categorie fragili, i medici: facciamo chiarezza, se i medici di famiglia dovessero farsi carico della registrazione sarebbe la paralisi.

Operativo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Al suo interno, attualmente, vengono refertati – con risultati tra le 24 e le 36 ore – quotidianamente circa 1200 tamponi molecolari; con però un potenziale, praticamente doppio, di 3mila test giornalieri. Sono i numeri che raccontano, in estrema sintesi, la “potenza di fuoco” del laboratorio analisi di biologia e microbiologia molecolare dell’ospedale di Piacenza. Un presidio cruciale per la lotta al covid, ma non solo, i cui spazi sono stati recentemente riqualificati e potenziati. ANSA/US AUSL PIACENZA +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

L’Intersindacale medici, FIMMG- SMI – SNAMI – INTESA SINDACALE della Campania lanciano un grido di allarme sulle modalità con cui la parte pubblica, la Regione Campania, intende coinvolgere i medici di famiglia nell’organizzazione della campagna vaccinale di massa anti covid. Si rischia, in questo modo, di bloccare l’attività degli studi dei medici di medicina generale a causa di una forzatura interpretativa del recente accordo regionale> così le organizzazioni sindacali dei medici di famiglia della Campania in  una nota congiunta.

< L’accordo regionale prevede che i pazienti fragili in carico ai medici di medicina generale siano vaccinati e registrati con le loro schede anamnestiche sul portale della Regione Campania. Si tratta di pazienti impossibilitati a deambulare o con gravi patologie. Per la registrazione di ogni paziente occorre un certo lasso di tempo, per questo non è ipotizzabile che tutti i pazienti (possono essere fino a 1500) di un medico di famiglia debbano essere registrati con la loro scheda. Questo comporterebbe il blocco degli studi dei medici di famiglia di tutta la regione>.

<La fase organizzativa della campagna vaccinale ha bisogno di un’accelerazione alla luce delle disfunzioni di questi giorni; questo scatto può avvenire solo le strutture pubbliche, le ASL, i centri vaccinali, con il proprio personale amministrativo, infermieristico, medico, diventino i principali protagonisti dell’iniziativa. I medici di medicina generale, come sempre, daranno il loro contributo. Non chiediamo, però, a loro il blocco delle proprie attività ambulatoriali, perché ne va di mezzo la salute di tutti cittadini campani> conclude la nota.