Corso di formazione in Giustizia Riparativa e Mediazione penale a cura di Concilia Lex.

Parte a Napoli il primo di corso di formazione in Giustizia Riparativa e Mediazione penale, destinato all’aggiornamento professionale delle risorse che operano presso le articolazioni locali del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile. Per l’attività il DAP Campania ha selezionato Concilia Lex SpA, ente di formazione ed organismo di mediazione attivo con oltre 50 sedi su tutto il territorio nazionale.

Il corso di mediatore penale, tenuto dalla dott.ssa Mariella Romano, mediatrice dei conflitti, intende fornire ad assistenti sociali, psicologi, sociologi e professionalità giuridico-pedagogiche le competenze teoriche e pratiche necessarie per assicurare una gestione ottimale delle controversie generate dall’illecito penale e favorirne la composizione in una prospettiva riparativa. Al termine del percorso di formazione, le risorse interessate acquisiranno una metodologia efficace per garantire la parità, il rispetto reciproco tra le parti e la corretta negoziazione, indipendentemente dall’Autorità Giudiziaria.

La mediazione penale e penale minorile – afferma Elisa Di Martino, responsabile della segreteria Nazionale di Concilia Lex – si configura come un’attività in cui il mediatore ha il compito di agevolare la comunicazione tra due o più soggetti, anche identificabili come minori, con esiti più costruttivi e meno repressivi rispetto alla giustizia penale. Nel corso del procedimento il mediatore, opportunamente formato, riesce a porsi come terza parte neutrale tra vittima e autore del reato, soprattutto se si tratta di soggetti minori, con l’obiettivo di far leva da una parte sul senso di responsabilità del reo, offrendogli la concreta opportunità di accedere a nuove modalità riparative adeguate e dall’ altro, sull’ autostima della vittima e sulla possibilità di vedersi risarcito il danno materiale, psicologico e morale subito. I vantaggi, così, risultano equamente divisi tra le parti, con un evidente riduzione dei tempi della Giustizia, che diventa così più “umana” e sostenibile”. 

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