Fondi europei, Moretta (Presidente Ordine Commercialisti): serve patto di scopo.

“L’avvio della nuova programmazione dei fondi comunitari è l’occasione per un confronto tra istituzioni e territorio all’insegna di un patto di scopo per la crescita, invocato in questi giorni anche a livello nazionale. E’ l’unico modo per superare la crisi che ancora attanaglia l’Italia e che ha colpito in modo particolare le regioni meridionali, accentuando la disparità tra nord e sud”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, nel corso del convegno “Il ciclo di programmazione dei fondi comunitari 2014/2020”.

“Puntiamo sul supporto dei professionisti che possono dare un forte contributo per un miglioramento della qualità della spesa – ha evidenziato Maria Grazia Falciatore, Vice Capo di Gabinetto della Regione Campania – C’è bisogno di lavorare insieme per programmare in maniera sistemica ed evitare gli sprechi: la Regione punta su queste professionalità che sono anche destinatarie dirette di alcuni fondi”.

Liliana Speranza, consigliere delegato ai programmi comunitari dell’Odcec Napoli ha affermato: “La Campania, come tutte le regioni del Mezzogiorno, ha una limitata capacità di deliberare risorse da destinare allo sviluppo, scontando l’influenza di un tessuto socio economico poco dinamico rispetto al resto del Paese. È quindi di vitale importanza la programmazione e la qualità della spesa dei fondi Ue. Come categoria stiamo portando avanti l’obbligo dell’asseverazione dei business plan da parte dei commercialisti, un opportunità per garantire uno sviluppo sano e sostenibile”.

“Sul tema dei fondi europei – ha sostenuto Costanzo Jannotti Pecci, presidente Confindustria Campania – scontiamo un ritardo significativo. Oggi però ci sono le condizioni perché le risorse vengano utilizzate, ma occorrerà spenderle bene, puntando su imprese che sappiano creare servizi e posti di lavoro”.

Per Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti “i nuovi strumenti sono utilissimi per portare le aziende fuori dalla crisi d’impresa, rimetterle sul mercato e stabilizzarle. L’incentivo non è determinante per un investimento, ma è un aspetto che spinge le aziende a puntare sul territorio”.

“La creazione di nuova impresa  – ha evidenziato Andrea Miccio, responsabile gestione interventi di agevolazione Invitalia – è un tema sul quale lo Stato sta ponendo grande attenzione. L’obiettivo è fare nascere nuove aziende anche grazie a una dotazione finanziaria molto ampia”.

“Il prossimo triennio sarà cruciale – ha sottolineato Massimo Lo Cicero, economista e docente dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli -, occorrerà impegnare tutte le ricorse europee disponibili attraverso progetti credibili che  possano rispondere alle esigenze di sviluppo del territorio”.

“Nella nuova programmazione – ha spiegato Massimiliano Pacifico, dell’Autorità di gestione PON Città metropolitane – Agenzia per la Coesione Territoriale – sono state finanziate azioni a favore di attività riguardanti la digitalizzazione dei servizi, dell’efficientamento energetico degli edifici pubblici e della mobilità sostenibile”.

Raffaele Lupacchini, presidente della commissione Programmi comunitari dell’Odcec Napoli ha reso noto che “il nuovo ciclo di programmazione Ue si caratterizza per un riequilibrio delle politiche di investimento. C’è inoltre una grande apertura per l’utilizzo dei fondi a sostegno delle operazioni di partenariato pubblico privato, strumento che fino ad oggi stenta a decollare per la complessità delle procedure”.

Al dibattito, moderato dal giornalista Ermanno Corsi, sono intervenuti anche Pasquale Russiello, vicepresidente commissione Programmi comunitari Odcec Napoli e Pasquale D’Alessandro, Commissione europea.