Medici di famiglia nei pronto soccorso, perplessità dello Smi.

dallo Smi (Sindacato Medici Italiani) Asl NA1 Centro riceviamo e pubblichiamo

Assistiamo nuovamente anche con il nuovo Ministro così come con il precedente a tentativi di utilizzo dei medici di medicina generale nei pronto soccorso questo il commento di Ernesto Esposito segretario Smi alla Asl Napoli 1 centro.

Ci si rivolge quindi non solo ai medici di continuità assistenziale a cui si rivolge il governo per chiedere aiuto ma anche ai medici di medicina generale che non avendo raggiunto l’ottimale in termini di scelte dovrebbero completare la loro attività nei pronto soccorso.Dunque evidenzia Esposito allo stato attuale in molte Regioni tra cui Campania,Puglia ecc.gia’ esiste il completamento orario presso i ps per i codici bianchi in moltissimi ospedali.

Il punto e’ che i medici di medicina generale possono effettuare la emergenza/urgenza codici gialli e rossi solo se in possesso dell’attestato del corso di emergenza la cui durata e’ circa due anni e il cui.accesso avviene tramite concorso pubblico con pubblicazione della graduatoria di merito.

Quindi non si possono utilizzare i medici di medicina generale per i codici gialli e rossi senza il relativo attestato previsto dalla legge tanto a tutela dei professionisti ed anche dei cittadini che sui codici gialli e rossi hanno diritto a ricevere la migliore assistenza possibile da personale adeguatamente formato che abbia i titoli previsti.

Quindi tra circa due anni se le Regioni immediatamente sollecitate pubblicheranno i bandi per il corso di emergenza potremo avere personale di medicina generale pronto per essere utilizzato nei ps e nel 118,nel breve periodo si potra’ solo favorire il completamento orario su codici bianchi/verdi che già esiste in quasi tuttil i ps della Campania compresa la Asl Napoli 1 centro.

E’ necessario rispettare la vigente legge Balduzzi e partire dai seguenti punti:Continuità assistenziale senza chiudere il servizio notturno ai cittadini con i presidi territoriali collegati informaticamente con le aggregazioni funzionali territoriali ed alle UCCP, ospedali di comunità.Cio’ consentirebbe anche di conoscere il numero di accessi effettuati e l’importanza dei servizi offerti la notte e nei festivi dalla ex guardia medica.

Avventurarsi in altri percorsi conclude Ernesto Esposito potrebbe favorire la distruzione del servizio sanitario pubblico notturno,aggravare i problemi per il 118 sopratutto la notte e nei festivi ed aumentare quindi le proteste dei cittadini il tutto a favore di una privatizzazione senza regole utile a molti ma non certamente ai cittadini.