Minaccia alla guardia medica a Melito, il sindacato medici: riorganizzazione e maggiori tutele per i medici.

Una immagine relativa allo sciopero dei medici all'ospedale Monaldi di Napoli, dove alcuni camici bianchi e anestesisti risultano essere comunque in servizio, 16 dicembre 2015. ANSA/ CESARE ABBATE

Ennesimo episodio di violenza al presidio di Continuità Assistenziale di Melito di Napoli, Distretto 40, ASL Napoli 2 Nord.

Durante il turno notturno di venerdì 30 luglio si presentano in presidio una coppia; la signora aveva una forte tosse.

Nonostante i medici di turno, Antonio ManzoMaria Rosaria Di Grazia, avessero informato la paziente che con sintomi respiratori e/o febbre, senza un tampone negativo per Covid eseguito nelle ultime 48 ore, non si possa accedere in postazione, quest’ultima in maniera insistente ha preteso di essere visitata, dichiarando che il suo medico di famiglia nel pomeriggio l’aveva invitata a rivolgersi al servizio di Continuità Assistenziale.

Il giorno seguente i coniugi hanno comunicato telefonicamente di essere positivi al Covid, parlando con il dottor Manzo, che ha giustamente sottolineato la gravosa conseguenza di un comportamento superficiale, che andrebbe sempre evitato durante una pandemia, come risposta Manzo ha subito minacce di percosse del marito della paziente. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri della tenenza di Melito dallo stesso professionista.

Il presidio di Melito è stato chiuso nella giornata di sabato 31 luglio e i medici di turno sottoposti a tamponi di verifica; i medici del turno successivo sono stati spostati al presidio di Mugnano.

Le procedure di emergenza e di sanificazione del presidio di Melito sono state egregiamente condotte dal Direttore del Distretto 40, Natale Sergio Pratticò tra il pomeriggio e la serata del sabato e la mattinata di domenica 1 agosto.

L’ultimo grave episodio che ha messo a rischio la incolumità  dei medici e dei cittadini si è  verificato ieri presso il presidio di continuità  assistenziale  della Asl Napoli 2 nord presidio Melito.La presenza di pazienti covid positivi nel presidio ha comportato la chiusura del presidio accorpandolo a Mugnano ed i tamponi a tutti i medici contatti stretti non adeguatamente  protetti.Nell’esprimere la solidarietà  ai colleghi lo smi (sindacato dei medici italiani)di Napoli ritiene opportuno proporre  una necessaria riorganizzazione  del servizio :
E’ necessario
dotare in primis i medici dei DPI per tutte le visite ambulatoriali  e domiciliari ritenendole tutte potenzialmente  a rischio.In mancanza della dotazione prevista sospendere il servizio.
Filtrare gli ingressi nei presidi tramite una centrale telefonica  unica di ascolto per ogni Asl  gestita esclusivamente dai medici di continuità  assistenziale   in questo modo tutte le richieste vengono filtrate da centrale con prenotazione individuale  sia per accedere in ambulatorio che a domicilio.Resterebbe  comunque attiva anche la linea telefonica di presidio oltre alla centrale unica.La centrale di continuità  assistenziale  separata  per compiti e funzioni  da quella del 118 sarà  gestita interamente dagli stessi medici di CA (titolari,sostituti,reperibili) e la chiamata in centrale unica sarà  l’unico modo per accedere agli ambulatori su prenotazione con orario ed appuntamento  stabilito fermo restando la possibilità  per gli assistiti di utilizzare anche  la linea di presidio.
La proposta è  a isorisorse perché  i medici di turno in centrale potranno utilizzare gli ambienti ed i computer in dotazione al 118 con una linea telefonica  differente,dare consigli telefonici,fissare gli appuntamenti  per accedere agli ambulatori,trasmettere ai colleghi del territorio le richieste di visite domiciliari.
Tale riorganizzazione di accesso.su prenotazione si rende necessaria in caso di quarta ondata pandemica per evitare quanto accaduto a Melito.