Sanità, il progetto di Renzo Piano per il cimitero delle Fontanelle.

Renzo Piano dona a Napoli progetto per rione Sanità

A Napoli l’ingresso al cimitero delle Fontanelle, quello che i napoletani da sempre chiamano “delle anime pezzentelle”, a Rovigo uno spazio pubblico per il quartiere di Commenda Est, a Bari un vuoto urbano da riqualificare e restituire ai residenti nel popolatissimo quartiere di San Paolo.

Sono tre piazze da restituire a chi ci vive ma da rendere accoglienti anche per i turisti, gli ultimi “rammendi” per le periferie italiane avviati grazie alle borse di studio finanziate da Renzo Piano che ieri a Roma, nel suo studio da senatore a Palazzo Giustiniani ha incontrato i tre gruppi di giovani progettisti e i loro tutor universitari, ma anche i sindaci delle tre città e i rappresentanti delle associazioni che lavorano sul territorio coinvolte dalla prima ora nella progettazione dei diversi interventi.

“Un lungo incontro di lavoro nel quale Piano, ha esercitato come sempre il suo ruolo di supervisore”, spiega uscendo dal palazzo romano l’architetto Nicola Flora, docente della Federico II di Napoli e tutor, insieme con Daniela Buonanno di Marino Amodio, Giuseppe De Pascale, Orazio Nicodemo e Davide Savoia, i quattro neolaureati napoletani, la cui borsa di studio è sostenuta dal senatore a vita come pure quelle dei ragazzi del Politecnico di Padova, che stanno realizzando il progetto per Rovigo e quelli del Politecnico di Bari.

A Napoli, ricorda Flora, il progetto è dedicato ad uno dei luoghi più suggestivi e popolari della città, il cimitero delle Fontanelle nella parte più interna del rione Sanità. Un luogo, spiega, che è anche una sorta di “periferia della periferia” del centro storico della città, con tante cose da risistemare, un tessuto urbano da ricucire e a cui dare continuità e armonia.

Un’area non molto grande – in tutto saranno 300 metri quadri- ma complessa che comprende oltre all’ingresso del cimitero, che è del comune, la risistemazione del sagrato della Parrocchia di Maria Ss. del Carmine, di proprietà della Curia e di un adiacente giardino gradonato, di proprietà di un privato che ne concederà per 99 anni l’uso pubblico. “Il nostro è un progetto nato dal basso, condiviso dalle associazioni che lavorano in questo territorio e da Don Antonio Loffredo, che oggi era con noi, della fondazione San Gennaro”. Un progetto, aggiunge, sostenuto e condiviso anche dall’amministrazione cittadina.

Amatissimo dai napoletani, ma anche attrazione per i turisti, il cimitero delle Fontanelle è chiuso da due anni. Il comune conta di risistemarlo e riaprilo entro maggio del 2023. E di pari passo procederà il progetto di ricucitura degli spazi immaginato dai 4 giovani architetti seguiti da Flora. Che prevede appunto la risistemazione dell’ingresso dell’ossario, oggi coperto da una tettoia in lamiera, il ridisegno del suolo per rendere più facile e piacevole l’ingresso a questo luogo nato nel ‘500 da una cava abbandonata in cui venivano gettati i corpi delle tante vittime delle epidemie, e anche una serie di quattro piccole aree pubbliche con siepi, alberi e panchine, pensate anche per creare uno spazio continuo, un legame fisico tra la stazione della metropolitana di Materdei, la futura uscita al Rione Sanità e la nuova piazza. Un’idea di rammendo e di riqualificazione, sottolinea Flora, che qui in realtà parte da lontano, con una serie di piccoli interventi di rigenerazione urbana che il dipartimento di architettura della Università insieme con la Fondazione di Comunità San Gennaro, ha avviato già dal 2016 in altre aree del Rione Sanità. (ANSA).