Superbonus 110%, una misura da rivedere.

a cura di Francesco Sassano

Il Decreto Rilancio, ha finanziato questa misura eccezionale utile a dare slancio e vigore all’Economia del nostro Paese puntando a realizzare interventi specifici finalizzati all’efficienza energetica e alla riduzione del rischio sismico degli edifici.
L’agenzia di stampa Bloomberg riporta una ricerca del governo italiano secondo la quale solo il 10% dei finanziamenti sono stati usufruiti dalle famiglie a basso reddito. Il 35% a famiglie ad alto reddito, il 21% a quelle a reddito medio alto, il 18% a quelle con reddito medio e il 16% a quelle con reddito medio basso e solo il 10% a quelle a basso reddito.
Ecco di seguito i diversi fattori di criticità:
Eccessiva burocrazia, pochi condomìni coinvolti e accessibilità garantita solo a chi ha redditi più alti.
Il contrasto all’inquinamento atmosferico, il risparmio energetico, la messa in sicurezza del nostro Paese e il rilancio del settore edilizio sono e restano obiettivi primari ma purtroppo come documentato sono stati ampiamente disattesi.
Per di più la palude burocratica e l’inefficienza legislativa, hanno favorito le numerose truffe emerse in tutta Italia e finalizzate all’incasso del denaro senza i requisiti necessari. Stando a quanto dichiarato dal Ministro dell’economia Daniele Franco, sarebbero ben 6 i miliardi illecitamente sottratti alle casse dello Stato.
A nostro avviso il superbonus deve essere profondamente modificato, perché in questi mesi è stato utilizzato soprattutto dalla parte più ricca della popolazione, anche per ristrutturare le seconde case (caso emblematico in Sardegna)
Bisogna ripartire dai condomini, soprattutto a più bassa efficienza energetica, ed in questa casistica ci sono in primis ospedali e scuole pubbliche, ed escludere dal beneficio i redditi alti.
È inoltre indispensabile lavorare per raffreddare i prezzi del settore e per avviare una filiera nazionale che intervenga su pannelli solari e sistemi di riscaldamento.
Ed inoltre è necessario intervenire severamente, sui cosiddetti “furbetti”, le tante truffe operate dai soliti colletti bianchi compiacenti, non devono essere sottaciute ma denunciate e perseguite penalmente con norme restrittive.
In Italia tutto questo è mancato; al momento non ci sono garanzie sulla prosecuzione della misura né sul funzionamento del meccanismo del credito ma di una cosa siamo certi
 – così com’è stata concepita risulta essere una misura iniqua e improduttiva al benessere collettivo – .