I social, il web e la comunicazione tra online e offline, Erlisiana Anzalone presenta il suo libro venerdì 8 a Palazzo Venezia.

Esibizionista, incapacità di costruire relazioni profonde e durature, egocentrismo, collezionare vittime che puntualmente abbandona per strada. È il profilo di un narcisista dalla personalità priva di empatia e di interesse nei confronti degli altri.  Questo è uno dei temi che si affronta nel libro di Erlisiana Anzalone, ‘Il giocattolo ribelle’, Turisa editrice. Venerdi 8 aprile, presso lo storico Palazzo Venezia di Napoli, in Via benedetto Croce, a partire dalle ore 19, numerosi saranno i relatori che si confronteranno con l’autrice e il pubblico presente.

Presenti: l’Avv. Penalista Margherita Siniscalchi, Consigliera, Presidente Commissione Scuola, Fabio Delicato, psicologo, psicopatologo forense, criminologo e il sociologo Roberto Flauto, Università degli Studi di Napoli Federico II.

Modera la giornalista e scrittrice Eleonora Belfiore. Alcune pagine del libro verranno lette ed interpretate da Roberto Strati, regista e attore della Compagnia Argonauti di Napoli.  Il web è lo strumento che utilizziamo quotidianamente e che impariamo a conoscere sempre più approfonditamente.

È ciò che accade a Mia, protagonista delle pagine de ‘Il giocattolo ribelle’, che conosce e si imbatte nell’individuo sbagliato e cade nella sua trappola. Ed ecco che si sente incredibilmente fragile, si logora dentro e si annienta emotivamente per comprendere i suoi comportamenti, si sente inadeguata. Ed è proprio in quel momento che si casca nell’inganno. Perchè il narcisista ti vede come un oggetto di sua proprietà e nulla di più, non bisogna illudersi che nel suo profondo possa amare proprio perché utilizza l’altro esclusivamente per nutrire ed alimentare sé stesso.  I cosiddetti ‘vampiri affettivi’ definiti da alcuni psicologi, che si mettono sul podio ogni volta che la sua vittima mostra la sua abnegazione e fa di tutto per salvarlo. Ma non si rende conto che è solo una pedina di un gioco perverso da cui ne uscirà sofferente e con i pezzi da ricostruire. Mia però è coraggiosa, infatti, dopo aver raggiunto la punta dell’iceberg, con le vessazioni psicologiche, le cicatrici dovute alla mancata solidarietà, specie femminile, inizia a creare una barriera invalicabile intorno alla propria vita, a puntare e sviluppare la propria autostima, amando sé stessa e prendendosi cura dei propri bisogni. La soluzione è il distacco, il senso di rivalsa, la rinascita. Si ricomincia da qui, dal sentirsi ‘Mia’. Erlisiana Anzalone, ricercatrice del CNR, da sempre impegnata nel sociale, destinerà il ricavato delle vendite a favore delle Associazioni radicate sul territorio campano. Ha infatti lanciato una campagna di sensibilizzazione #iononcistopiù legata al suo libro per dar voce a chi non ha voce.

Sabrina Ciani