Il sociologo napoletano Gianfranco Pecchinenda presenta il Paradiso degli interstizi.

Francesco e Giovanni, colleghi universitari ai tempi degli studi, si ritrovano da adulti nello stesso Dipartimento in cui si sono formati a svolgere attività didattica e di ricerca, il primo come professore affermato all’apice della carriera, il secondo come ricercatore stimato.
È il secondo martedì del mese e come di consueto il Consiglio di Dipartimento si riunisce per deliberare. Un evento inaspettato stravolgerà la routine del Consiglio modificando per sempre l’equilibrio delle esistenze dei due amici decennali.

Un testo di narrativa, con affascinanti contorni di fenomenologia e filosofia, conduce il lettore a interrogarsi sulla tensione tra la realtà e l’immaginazione, il dramma tra l’essere e il desiderio di essere qualcos’altro. E in questa continua contraddizione, c’è chi vive anelando perennemente al sogno, chi schiavo della necessità di trovare risposte non riesce ad essere autenticamente se stesso, chi mette da parte l’incertezza per ottenere la sicurezza.
Filosofico, ardito, esistenzialista, Gianfranco Pecchinenda, attraverso le vicissitudini dei protagonisti e di due figure determinanti per le loro vite, Alice la moglie di Giovanni e il mitico professor Amalfitano, punto di riferimento per il gruppo di studio, racconta l’amicizia, il cinismo, la carriera universitaria, le incertezze del mondo accademico, il disincanto, l’amore, il desiderio di conoscenza, generando un universo narrativo capace di mescolare finzione e verità. E in questa visione fatta di sogni, aspirazioni, obiettivi raggiunti, delusioni, gli avvenimenti centrali della propria esistenza finiscono per essere quelli che non si sono realizzati come si era immaginato, perché la vita, a prescindere dalle proprie scelte, assume una precisa direzione solo attraverso un imperscrutabile percorso disegnato dal Caso o, talvolta, dalla semplice Necessità.

Gianfranco Pecchinenda
nato a Napoli nel 1963, è saggista e scrittore e insegna all’Università Federico II di Napoli. Si è presto trasferito, insieme alla famiglia, in Sudamerica, dove ha trascorso, tra il Venezuela e l’Argentina, tutta l’infanzia e l’adolescenza. Rientrato a vent’anni in Italia per inseguire il sogno di diventare calciatore, si è poi stabilito definitivamente a Napoli dove, in modo inatteso, ha cominciato a dedicarsi sempre più assiduamente allo studio delle scienze sociali.
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