Per la presentazione de I quadrilli di Gea Palumbo in mostra antiche incisioni, le litografiedi Salvatore Fergola, pregiati stampe provenienti dalle raccolte della Biblioteca.

In omaggio a Procida, Capitale italiana della cultura 2022, il ciclo di presentazioni di novità editoriali della Biblioteca Nazionale di Napoli ospita Il 26 aprile alle ore 16  il libro di Gea Palumbo: “Quadrilli. Le donne e la religione delle cose nell’isola di Procida e al di là dei suoi confini” ( Napoli, Fioranna 2021).

Dialogano con l’autrice Maria Iannotti, Paolo Giulierini, Silvio Perrella, Elisa Novi Chiavarra, Lucia Annicelli,  insieme a loro scopriremo  oltre alla bellezza dell’isola, l’antica quanto poco conosciuta tradizione dei piccoli quadri-reliquiari, che le donne nell’isola di Procida interrogavano per una sorta di profezia tutta femminile.

L’ appassionante lavoro di ricerca di Gea Palumbo rivela forme ed espressioni di una pratica che si perpetua nel tempo, di generazione in generazione, tra religiosità e arte, tra fede, veggenza e divinazione, dando  vita a lavori a volte  di  significativo valore artistico o di grande abilità,  ricamati in seta e oro, altre  a semplici pezzi di stoffa ma che celano storie ed emozioni. Gea Palumbo indaga le origini di questa particolare forma di devozione  che coinvolge la  dimensione più privata e intima della vita delle donne nell’isola, e gli aspetti della diffusione diversificata nelle varie aree del meridione, addentrandosi nel tempo e nella storia della chiesa, lambendo il ruolo che potrebbe aver avuto nel 700 Alfonso Maria de Liguori. Sfogliando le pagine indietro fino a metà seicento, tra narrazione e saggio si rivelano curiosità e verità,  incontriamo le  fanciulle senza dote  che danno vita alle ”bizzoche” e conosciamo la storia di un Rosario dialettale recitato nel Santuario della Madonna delle Grazie .

Fa da cornice alla presentazione  una significativa rassegna  di libri pregiati provenienti dalle raccolte della Biblioteca  (a cura di Anastasia Matrisciano, Gennaro Oliva) come una  “Nuoua guida de’ forastieri” del 1727  adornata di 30 bellissime figure intagliate in rame, opera di Dom. Antonio Parrino,  le  “Carte de’ Regni di Napoli, e di Sicilia, loro provincie, ed isole adjacenti,” fatte esattamente incidere da Antonio Bolifoni nel 1692, mappe e cartografie ottocentesche, vedute, foto , disegni e litografie, tra queste quelle ottocentesche Salvatore  Fergola.