Coronavirus, Postiglione: convenzioni con ospedali religiosi e privati, non escludiamo ospedali da campo militari.

Partita presso il Policlinico di Napoli la prima sperimentazione italiana con luce ultravioletta allo xeno. Si tratta di un innovativo sistema di sanificazione degli ambienti potenzialmente contagiati da Covid-19 ed in particolare gli ospedali. 14 Maggio 2020. ANSA/CESARE ABBATE/

“La domanda di posti letto cresce in maniera esponenziale e stiamo aprendo tutte le linee di assistenza per dare il servizio a tutti i cittadini. Stiamo cominciando ad ampliare l’offerta aprendo a convenzioni sul covid con gli ospedali privati accreditati e gli ospedali religiosi”.

Lo afferma all’ANSA Antonio Postiglione, capo dell’equipe medica dell’Unità di Crisi per il covid19 della Regione Campania.

“Abbiamo già provveduto – spiega – ad allargare l’offerta con la sospensione dell’elezione, ma ora siano nella fase 3 a livello nazionale e quindi estendiamo la richiesta di collaborazione sui posti letto, sempre nelle more di misure maggiormente restrittive nell’ambito del distanziamento sociale”.

Le prime riunioni con le strutture private convenzionate sono già in corso, mentre per gli ospedali religiosi saranno coinvolti con posti letto covid gli ospedali Fatebenefratelli di Napoli e Benevento, la Villa Betania e il Camilliani di Casoria (Napoli). (ANSA).

“Abbiamo una linea di contatto in corso per l’ipotesi di ambulatori allestiti dall’esercito.
Stiamo facendo delle valutazioni ma dobbiamo essere pronti ad ogni necessità”. Lo ha detto all’ANSA Antonio Postiglione, capo dell’equipe medica dell’Unità di Crisi per il Covid della Regione Campania. “C’è un colloquio in corso . spiega – a livello nazionale – per cominciare ad approfondire la logistica e l’allestimento delle tende per il pretriage. che è un’esperienza già fatta. Certo, non possiamo aprire ospedali da campo senza personale ma stiamo facendo ogni tipo di valutazione. Abbiamo delle linee aperte su ogni tipo di previsioni di tendenza del virus, se si farà sarà per disingolfare l’attesa davanti ai pronto soccorso, quello che a volte oggi succede nelle ambulanze”. (ANSA).