Infopoint su chirurgia estetica vicino alle scuole, è polemica.

L'assessore all'Istruzione e Politiche sociali, Lucia Fortini, durante la presentazione della squadra di governo del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, Napoli, 10 luglio 2015. ANSA/CESARE ABBATE

Un convegno a Napoli su “La Chirurgia plastica e la salute della Donna”, campagna che prevede camper che forniscono info sulla chirurgia estetica vicino alle scuole della Campania nel progetto “In forma”.

E’ da questa iniziativa, illustrata due giorni fa dal chirurgo Francesco D’Andrea e sostenuta dall’assessorato all’Istruzione della Regione Campania, che nasce la polemica lanciata dal Centro Italiano Femminile (Cif) e da molti utenti dei social network che stanno pesantemente contestando i luoghi per parlare di chirurgia estetica alle ragazze di 15-16 anni.

“Una pessima iniziativa”, commenta il Cif sottolineando che ai ragazzi vengono già “continuamente proposti modelli di discutibile perfezione”. Il progetto fu presentato al Tennis Club Napoli, alla presenza di Lucia Fortini, assessore regionale all’Istruzione, e con un saluto del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che non si soffermò sul tema della chirurgia plastica.

 “Si tratta – spiega oggi Fortini – di un camper già avviato mesi fa su disturbi del comportamento alimentare e che dà anche un sostegno psicologico per far capire ai ragazzi esattamente che ricorrere alla chirurgia plastica è sbagliato. I temi non sono quelli inerenti agli interventi di chirurgia plastica anzi, il contrario, l’intento è far capire che se fai un intervento in età precoce fai un grosso errore. Ricordo anche che le scuole non consentirebbero di fare camper a favore della chirurgia estetica”.

Il Cif sottolinea, nel contestare il progetto, che nella Napoli con la più alta dispersione scolastica d’Italia e nella Campania maglia nera per l’obesità infantile, “è assolutamente necessario occuparsi di ben altre questioni: promuovere una corretta alimentazione, ad esempio, promuovere lo sport e finanziare strutture affinché anche nelle scuole lo si possa praticare seriamente. Noi non siamo contrari alla chirurgia plastica, in molti casi utile per ridare serenità e garantire una vita migliore, ma contrari a un messaggio che contribuisce a mettere ulteriormente in crisi i giovani nella difficile fase di accettazione del proprio corpo”. (ANSA).

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