Monaldi, il comitato trapiantati risponde a De Luca: mai intimidito nessuno.

CRO OSPEDALE MONALDI(NEWFOTOSUD)

“Non ci sono mai state intimidazioni o aggressioni da parte nostra”, cosi il comitato dei bambini trapiantati e trapiantati adulti risponde alle dichiarazioni del governatore della Campania, Vincenzo De Luca nel corso della sua settimanale diretta Fb.

Una lettera è stata scritta al presidente della giunta, ai componenti dell’esecutivo ed a tutti i consiglieri regionali.

Dafne Palmieri, portavoce del comitato e mamma di Massimo ora diciannovenne, trapiantato a 12 anni, dice “siamo molto scossi dai toni di quelle dichiarazioni, non dice i nostri singoli nomi, ma presumiamo si rivolgesse a noi, scossi soprattutto perché erano parole di pace in teoria”.

Nella lettera si legge “Tutelare la sicurezza e l’organizzazione del centro che deve garantire la vita nostra e dei nostri cari è un diritto. Non ci sono mai state intimidazioni o aggressioni da parte nostra. Anzi andiamo fieri di dire che siamo stati capaci di trasformare la nostra disperazione in lucidità, partecipazione attiva e sempre costruttiva.”

Continua la lettera: “gli ultimi 7 anni (quelli ai quali il Presidente si riferisce nelle Sue dichiarazioni) hanno visto continuità politica e tecnica (stesso Presidente, stesso direttore Direzione Generale per la Tutela della Salute e il coordinamento del Sistema Sanitario Regionale).

.. con l’autorizzazione regionale ai trapianti di cuore del 2019, la Regione ha inaugurato un modello unico ed innovativo che ha garantito un maggiore ventaglio di offerta di cure e, parliamo dei trapianti, ottimi risultati nonostante la pandemia (persone praticamente resuscitate)”

“Dunque a cosa si riferisce – ci si chiede – il presidente quando dice ‘Al Monaldi dobbiamo fare da subito quello che si fa in tutta Italia’? “Siamo certi che nelle scelte che ha fatto il Presidente, (atti aziendali, autorizzazione ad operare del centro trapianti, inaugurazione di reparti, liquidazione di milioni di euro per centro trapianti) non ci sia traccia di cedimenti e intimidazioni e che non intenda distruggere ciò che egli stesso ha costruito ora che manca solo l’adeguamento del personale e la costruzione del reparto già finanziato per oltre 3 milioni dalla Regione “, chiosa Palmieri. (ANSA).