Ossigeno, dalla Capitaneria di Porto bombole alla Croce Rossa.

A health worker carries oxygen cylinders in the San Filippo Neri hospital of the ASL Roma 1 during the second wave of the Covid-19 Coronavirus pandemic in Rome, Italy, 26 October 2020. The number of new COVID cases in the last 24 hours fell to 17.012 Monday from over 20.000 Sunday, the health ministry said. ANSA/ETTORE FERRARI

Arrivano le bombole “sospese”, messe a disposizione dai subacquei per chi ne ha necessità.

Anche così si fronteggia l’emergenza della carenza di bombole d’ossigeno nelle farmacie di Napoli, un problema drammatico in questi giorni.

“La Capitaneria di porto ci ha contattati offrendoci un aiuto sostanzioso – dice all’ANSA Paolo Monorchio, responsabile della Croce rossa di Napoli – sono bombole messe a disposizione di chi ha realmente bisogno, per fronteggiare emergenze, non come meccanismo ordinario”.

La Croce Rossa riceve “quotidianamente numerose richieste di aiuto perché ci sono persone che hanno bisogno di ossigeno e non sanno come fare”. “Soprattutto nelle fasce orarie serali – afferma – che sono quelle in cui peggiorano le condizioni”.

Da giorni si ripetono gli appelli a restituire le bombole vuote, se non se ne ha bisogno, così da poter garantire aiuti. “Le farmacie, in genere, ne hanno una quantità limitata, allo stesso tempo è aumentata la richiesta con l’aumento delle persone che si curano a casa – spiega Monorchio – ed ora in molti non le restituiscono per paura di averne bisogno e rimanere senza”.

Per poter avere la bombola di ossigeno, si ricorda, sono necessarie la prescrizione dello specialista o del medico curante. (ANSA)

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