Rivoluzione nell’alimentazione, arriva la dieta su misura.

Il gelato fa ingrassare, la verdura no. Sicuri? Sembrano verità universali quelle legate all’alimentazione, eppure non è detto che sia così. E’ probabile, infatti, che tanti cibi che si mangiano e che si pensa facciano male al peso, alla linea, alla salute, in realtà non lo sono. E’ quanto emerge dal libro “La dieta su misura” di Eran Segal ed Eran Elinav (Serling & Kupfer, pagg. 320, 17.90 euro) che ribalta quanto finora si è creduto sul cibo. Il volume, presentato a Napoli, realizzato dai ricercatori dell’Istituto Weizmann, in Israele, raccoglie i risultati di un’indagine condotta su un campione di 1000 persone. E’ la prima volta, nella letteratura scientifica, che una simile ricerca, come ha spiegato Elinav medico e ricercatore dell’Università di Tel Aviv, “è stata condotta su un così ampio campione di individui”. I loro studi dimostrano che le persone reagiscono in maniera differente agli stessi alimenti, con la conseguenza che ciò che può risultare salutare per qualcuno, non lo è per altri.

Sarà la Dieta mediterranea la protagonista di “Caprii”, (Children alimentary personalized research Italy Israel), primo studio pilota internazionale condotto dal Dipartimento di Scienze mediche traslazionali dell’Università di Napoli Federico II, insieme con lo Schenider children’s medical center e con il Weizmann Institute of Science di Israele. Uno studio, che partirà questo mese e si protrarrà per 36 mesi, sarà condotto in parallelo in Italia e in Israele.
In ogni nazione verranno coinvolti città 50 bambini in età prepubere, tra i 6 e i 9 anni, così da evitare l’influenza ormonale della pubertà. In Italia i 50 bambini saranno selezionati da cinque pediatri della Asl Napoli 3 Sud, inseriti nel registro Aifa, come pediatri sperimentatori, e successivamente indirizzati al centro del Dipartimento assistenziale materno infantile dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II. Il coinvolgimento durerà 36 mesi, mentre la partecipazione di ciascun bambino sarà di 14 giorni. (ANSA)