Le Voci del Monte 2021: gli appuntamenti della settimana al Torchio di Somma Vesuviana.

Quattro spettacoli questa settimana per la rassegna estiva di teatro all’aperto Le Voci del Monte 2021 a Somma Vesuviana. La manifestazione, organizzata insieme dall’associazione Il Torchio e dal teatro Summarte presso lo spazio esterno de Il Torchio nel parco degli Aromi (via Colonnello Aliperta), prevede spettacoli di generi diversi. Si inizia martedì 20 luglio, alle ore 18 e 20 con la compagnia la Mansarda che propone un evento adatto ai più piccoli con Carosello di fiabe in cui gli spettatori si imbatteranno nei personaggi più noti delle fiabe.

Venerdì 23 luglio Maria Rosaria De Medici è la protagonista del suo Grand Hotel della Luna, un racconto teatrale della nostalgia dei tempi d’oro del jazz attraverso la storia di un hotel (ore 19.00 e 21.00).

Sabato 24 luglio Salvatore Palombi propone Il Piccolo Principe, una rilettura del racconto di Antoine de Saint-Exupéry, della storia e delle peripezie del suo protagonista accompagnati dalle parole di Lucio Dalla (ore 19 e alle ore 21). Domenica 25 luglio, alle ore 21, va in scena Mamme piccole tragedie minimali di Annibale Ruccello con la regia di Vincenzo Arena in cui, si racconta a storia di quattro mamme, quattro sfumature del complesso rapporto con la figura materna. A interpretarle Stefania Cerbone, Vincenzo Arena, Pasquale Indolfi, Francesca Iossa.

La prenotazione agli spettacoli è obbligatoria chiamando al 3935667597 o 3333364729.

Venerdì 23 luglio va in scena Grand Hotel della Luna, un racconto concerto di e con  Maria Rosaria De Medici che – accompagnata dal pianoforte di Mariella Pandolfi e dal contrabbasso di Massimo Mercogliano- riporta alla luce i “tempi d’oro” del jazz vissuti nell’hotel, quando la musica scandiva le giornate e le stagioni, e ogni ospite lasciava il ricordo della sua arte, un ricordo custodito nella memoria. Lo spettacolo ha la collaborazione artistica di Fabio Cocifoglia. Doppio appuntamento alle ore 19.00 e 21,00.  “I luoghi di passaggio- spiega Maria Rosaria De Medici – dove nessuno è davvero a casa, sono posti dove le cose si vedono meglio, forse sembrano più vere. Così in una sola sera bastano parole e canzoni per evocare personaggi, artisti che vivono nel mito, tutti ospiti di un magico Grand Hotel della Luna, forse un po’ démodé, un luogo dove il tempo si è fermato”.

Sabato 24 luglio va in scena (ore 19 e ore 21) Salvatore Palombi con Il Piccolo Principe, a cura di Fabio Cocifoglia e Manuela Mandracchia, con Leonardo Calcagnini (chitarra) e Francesco Cavaliere(basso). Si tratta di una rilettura del racconto di Antoine de Saint-Exupéry, della storia e delle peripezie del suo protagonista accompagnati dalle parole di Lucio Dalla. Doppio spettacolo alle ore 19 e alle ore 21. “Nel felice incontro – racconta Fabio Cocifoglia, con i testi e le musiche di Lucio Dalla le parole di Antoine de Saint-Exupéry volano ancora più in alto, e da lì su ci mostrano immensi spazi dell’anima dove ritrovare vecchi amici dimenticati. E lo sguardo gentile e delicato del Piccolo Principe illumina ogni parola, ogni immagine di un raro e profondo senso d’amore. Venire ad ascoltare questo racconto concerto vuol dire regalarsi qualche istante di bellezza; una storia dedicata ai bambini che eravamo, un tempo trascorso insieme per “addomesticarci” un po’! Perché è importante, molto importante sapere se la pecora ha mangiato o no il fiore con le spine! Il cielo la notte potrebbe sorriderci!”

Domenica 25 luglio, ore 21, chiude gli eventi di luglio della rassegna Le Voci del Monte, lo spettacolo “Mamma – Piccole tragedie minimali” di Annibale Ruccello riletto dalla regia di Vincenzo Arena, con in scena Stefania Cerbone, Vincenzo Arena, Pasquale Indolfi, Francesca Iossa. Sono le storie di quattro figure che hanno in comune la stessa condizione di madre, ma con evoluzioni differenti. “Si tratta – sottolinea nelle note il regista Vincenzo Arena – di uno spettacolo con una scrittura antropologica, strutturata come singola voce monologante per quattro episodi sciolti e formulata alternando, spesso, la canzonetta (il degradare della vita) al dramma familiare, alla tradizione, al tragico, al comico, al grottesco. La pièce, nella sua interezza, è sicuramente una rappresentazione matrifocale (per la quale, la Madre è il fulcro dell’identità dell’aggregato domestico) e, di conseguenza, matrilaterale. E’ la drammatizzazione delle interdipendenze esistenti tra diversi aspetti dello status femminile (ovviamente, contestualizzato da Ruccello nel periodo in cui viene scritta l’opera) e il loro rapporto con il sistema socio – culturale (anche religioso e mass mediale). Partendo dall’importanza del ruolo della donna nella riproduzione e nell’allevamento dei figli, che limita la libertà della stessa e la costringe nella sfera domestica, Ruccello racconta di un processo degenerativo della maternità ideale ed idealizzata”.

La prenotazione agli spettacoli è obbligatoria chiamando al 3935667597 o 3333364729.