Voci e altri invisibili, primo appuntamento sabato 23 in Sala Assoli con L’Eloquenza delle Lacrime.

Voci e altri invisibili il prossimo sabato 23 febbraio si affaccia al suo secondo anno e riconferma la volontà di apertura e dialogo da parte del Centro di produzione – Casa del Contemporaneo – di spingersi oltre gli spazi canonici del teatro e di cercare il confronto attraverso un percorso comune di proposte performance, incontri, proiezioni, letture e musica tutte in prima assoluta per Napoli.

Tali proposte – programmate, tra Sala Assoli, Casa Morra e il Museo Madre \ nell’ambito di Piazza Madre – sono il frutto di condivisione tra i tre spazi cittadini e confermano la ‘vocazione contemporanea’ del centro di produzione, alimentano il dialogo tra linguaggi e forme d’arte, stimolano connessioni e confronti tra gli spazi cittadini.

La rassegna prevede in tutto sette appuntamenti – da febbraio a settembre 2019, tra Sala Assoli, Casa Morra e il Museo Madre – Fondazione DonnaRegina – nell’ambito di Piazza Madre. Un programma che punta sul mescolamento dei linguaggi e degli sguardi e propone prime visioni assolute per Napoli: dal film di Nina Di Majo ispirato alla figura struggente e creativa del genio ribelle  Hans Werner Henze, (Casa Morra, 21 marzo); al film Bassaridi, di Mario Martone che ripercorre la creazione e l’allestimento per l’opera di Roma nel 2015; ANTROPOLAROID, uno spettacolo-performance sul tema del racconto con Tindaro Granata (Sala Assoli, 12 e 13 aprile); Anna Cappelli adora i Baustelle, una performance folle e piena di musica, ispirata al testo di Annibale Ruccello con l’attrice Bianca Nappi e gli abiti del giovane stilista campano Italo Marseglia (che aveva creato curiosità e divertimento un anno fa nell’ambito di Roma Alta Moda, con la regia di Rossano Giuppa); a seguire DJ set di Rachele Bastreghi dei Baustelle animano la sera del 14 aprile al Museo Madre; il 9 maggio a Casa Morra Enzo Moscato, propone lo spettacolo che dà il titolo alla rassegna; a settembre, al Museo Madre, un’installazione spettacolo – Autobahn – con Mario Sala e la regia di Lorenzo Loris è ispirata a un racconto di Pier Vittorio Tondelli.

Si riconferma per il secondo anno la collaborazione con STANZE – la rassegna milanese ‘eccentrica’ e fuori dagli spazi teatrali – a cura di Alberica Archinto e Rossella Tansini (per Antropolaroid e Autobahn).

 

Sabato 23 febbraio, alle ore 20.30 in Sala Assoli (replica domenica 24 alle 18) l’apertura della rassegna “Voci e altri invisibili” con “ELOQUENZA DELLE LACRIME”, di Chiara Mallozzi e Benedetto Sicca (anche in scena: lei al violoncello e lui narratore-guida) un primo appuntamento che coniuga teatro e musica: un concerto\spettacolo sul tema delle lacrime e del pianto, percepite come un rito intimo e catartico, quindi puramente teatrale.

 

23 febbraio ore 20.30 e 24 ore 18 – Sala Assoli

ELOQUENZA DELLE LACRIME

di Chiara Mallozzi e Benedetto Sicca

con: Benedetto Sicca e Ensemble Port de Voix: Angelo Trancone – clavicembalo, Chiara Mallozzi – violoncello, Daniela Salvo – mezzosoprano

regia di Benedetto Sicca

 

Eloquenza delle lacrime è un concerto-spettacolo sul significato del pianto e delle lacrime. La condivisione dell’arte e nell’arte diventano – nelle intenzioni degli autori – porta di accesso alle proprie lacrime perdute, (sia di quelle versate che di quelle non versate) da condividere attraverso un rito che è sia pubblico che profondamente intimo. Questo rito è, appunto, il teatro.

Benedetto Sicca si fa portatore del testo avvolto da alcune delle più belle pagine di pianto della musica Barocca da Haendel a Dowland e Monteverdi.

 

ORARI sabato ore 20.30, domenica 18.00

Biglietti 10 euro

Indirizzo 
Sala Assoli – Vico Lungo Teatro Nuovo 110
tel. 3454679142
info@casadelcontemporaneo.it

Ci ricordiamo l’ultima volta che abbiamo pianto? Da questa domanda prende il via “Eloquenza delle lacrime” che va in scena sabato 23 e domenica 24 febbraio in Sala Assoli (vico Lungo Teatro Nuovo, 110), primo appuntamento della seconda edizione della rassegna “Voci e altri invisibili”, nata da una collaborazione tra Casa del Contemporaneo, Museo Madre e Casa Morra.

Scritto da Chiara Mallozzi e da Benedetto Sicca, che ne cura anche la regia, “Eloquenza delle lacrime” è un concerto-spettacolo sul significato del pianto e delle lacrime. In scena con Sicca c’è l’Ensemble Port de Voix formato da Angelo Trancone al

clavicembalo, Chiara Mallozzi al violoncello e dal mezzosoprano Daniela Salvo. La condivisione dell’arte e nell’arte diventa accesso alle proprie lacrime perdute (versate e non versate), attraverso un rito che è sia pubblico che profondamente intimo: il teatro.

Benedetto Sicca si fa portatore del testo, avvolto da alcune delle più belle pagine di pianto della musica barocca, da Haendel a Dowland e a Monteverdi, accompagnato dal disegno scenico di Rosita Vallefuoco e dal disegno luci di Maria Domenech.

 

SCHEDA ARTISTICA

 

La musica ci permette di parlare di ciò che nell’uomo tace

 

Eloquenza delle lacrime è un concerto-spettacolo sul significato del pianto e delle lacrime.

Il saggio di Jean-Loup Charvet, cui è ispirato, ricostruisce il potenziale creativo e la superiorità mistica del pianto nella storia dell’arte, che diventa, in fondo, storia dell’uomo, nell’espressione delle sue emozioni più segrete e più sincere.

“Calligrafia dell’anima”, le lacrime sono anche la più bella metafora del canto e della musica in ascolto del silenzio.

Il saggio di Charvet, insieme a tanti altri testi , diventano le tappe di un viaggio alla ricerca delle nostre prime lacrime e del valore che quelle lacrime hanno nella nostra vita con il loro potere rigenerante. Oggetto inafferrabile che cola disseccando, brucia raffreddando, brilla nell’ombra, le lacrime divengono un simbolo capitale dell’esistenza umana.

La condivisione dell’arte e nell’arte diventano – nelle intenzioni degli autori – porta di accesso alle proprie lacrime perdute, (sia di quelle versate che di quelle non versate) da condividere attraverso un rito che è sia pubblico che profondamente intimo. Questo rito è, appunto, il teatro.

Benedetto Sicca si fa portatore del testo avvolto da alcune delle più belle pagine di pianto della musica Barocca da Haendel a Dowland e Monteverdi. “Questo lavoro è – anche – un’interrogazione sulla natura dei linguaggi – afferma Sicca -; ci mostra come linguaggi diversi possano dire di noi cose che non sappiamo; ci offre strumenti di relazione con le nostre lacrime”.

Attraverso un dispositivo drammaturgico si mescolano, arte, performance, teatro, parola e musica. “Ma senza piangersi addosso – avverte il regista e coautore del testo -. Ci interessa riflettere in modo speculativo, filosofico, magari ridendo di noi stessi, in modo autoironico”.

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