Dall’analogico al digitale: il futuro degli (e)sport

Il rombo dei motori prima della partenza. L’adrenalina, palpabile e concreta come l’asfalto che i centauri stanno per conquistare, chilometro dopo chilometro in una sfida che decreterà il campione assoluto della MotoGP. In sella non ci sono Valentino Rossi, Marc Marquez, Jorge Lorenzo o Andrea Dovizioso, ma nomi o meglio nickname, dietro i quali si celano i futuri protagonisti delle due ruote.

Questo è lo spettacolare show che si è svolto all’arena di Valencia lo scorso Novembre. Tanti gli spettatori a bordo pista, si fa per dire, e ancora di più quelli che si sono collegati in streaming o in diretta Sky per assistere alla finalissima della MotoGP eSport Championship. Se non ne avete mai sentito parlare, della finalissima, oppure del mondo degli esport, un aggiornamento è d’obbligo, visto che di qui a qualche anno saranno probabilmente al centro di dirette televisive visibili sia da PC che dalla televisione, catturando milioni di spettatori in tutto il mondo. Un fenomeno globale insomma. Ci teniamo a sottolineare come nella finale di Valencia si sia nuovamente imposto agli agguerritissimi avversari, ancora una volta e per il secondo anno consecutivo un italiano. Lorenzo Daretti ha dominato è proprio il caso di dirlo su tutti gli avversari, ma del resto sia che si parli di moto digitali o di moto reali, come dire, il contesto cambia, ma buon sangue non mente.

I numeri del settore, quello legato agli sport elettronici si fanno di anno in anno più impressionanti. Nel 2017 il numero degli appassionati ha superato i 300milioni di utenti, numero destinato peraltro a crescere in relazione anche ai grossi investimenti che vengono effettuati in quella che si sta trasformando in una vera e propria industria. Un’industria il cui income potrebbe generare entro il 2021 un fatturato di oltre due miliardi di dollari. Il merito di una crescita così portentosa è da ricercarsi soprattutto nelle sponsorizzazioni: Cola Cola, Red Bull, Intel e tanti altri brand di importanza mondiale hanno deciso di cavalcare l’onda degli sport elettronici. Intel, che nel caso specifico ha più di un vantaggio ad affermarsi in questo settore, organizza ogni anno uno specifico torneo dedicato al mondo degli esport con titoli nati proprio in ambiente digitale come Star Craft o League of Legends, sviluppatisi all’interno della community di appassionati di esport.

 

Quello delle due ruote è infatti un fenomeno piuttosto recente, nato dalla collaborazione tra il gruppo spagnolo Dorna Sports che gestisce marketing e diritti media della MotoGP e l’italiana Milestone, casa di videogame milanese che si occupa dello sviluppo dei giochi non solo della MotoGP ma del più ampio settore del racing. Due anni fa è nato così il primo MotoGP eSport Championship parallelamente alle gare analogiche su pista ha saputo raccogliere un grande successo di pubblico sulla scia di un motomondiale sempre più interattivo e immersivo. In questo modo anche i giovanissimi e tutti gli appassionati di videogame di questo tipo hanno trovato finalmente un campionato in cui confrontarsi e soprattutto dove assistere alle performance dei loro campioni. Merito certo dei giochi su due ruote della Milestone che nell’ultima versione di MotoGP ha reso la simulazione motociclistica ancora più realistica e coinvolgente grazie a un motore grafico altamente performante. Uno sviluppo, quello dell’immersività che trova appassionanti applicazioni anche nelle innovative piattaforme di gaming online dove i tradizionali giochi di cavalli della piattaforma SportPesa regalano ai propri utenti l’esperienza realistica di un vero ippodromo in un ambiente digitale virtuale, ma non per questo meno coinvolgente. Anzi.

 

Il passaggio chiave sta infatti proprio nella capacità di rendere gli sport tradizionali così come i classici giochi analogici quanto più realistici e immersivi possibile. Il calcio è da anni che punta allo sviluppo di videogame sempre più preformanti e proprio lo sport più amato dagli italiani è stato uno dei primi ad approdare nel mondo della comunità digitale. Il gioco del calcio negli esport ha trovato nel titolo FIFA il videogame di maggior successo in cui si sfidano oggi i vari campioni e le squadre più blasonate. La Sampdoria ad esempio è stato il primo team della serie A a ingaggiare un campione riconosciuto di videogame come Mattia Guarracino, mentre il Paris Saint-Germain è nel mondo degli esport dal 2016. Il fenomeno sta crescendo a un ritmo vertiginoso e il pubblico sembra essere più che pronto ad assistere in futuro chissà perfino alle olimpiadi di esport. E badate non è solo una fantasia, visto che il comitato olimpico internazionale è più che propenso a inserirli come sport ufficiali. Il futuro degli sport sembra proprio essere negli esport.

Advertisements