Italiani e smartphone, un legame indissolubile, il rapporto Censis.

Non c’è partner che regga la concorrenza con il nuovo vero amore degli italiani (ma ovunque per la verità): lo smartphone. E se non è proprio un fidanzato/a, marito/moglie è certamente il nostro migliore amico. Guardato, coccolato, controllato, aggiornato: è così fondamentale nelle nostre vite da aver superato la dimensione dell’oggetto: è il primo gesto al mattino, l’ultimo prima di andare a dormire, altro che buongiorno e buonanotte amore. Lo avete mai perso? Una tragedia. Si è mai spento improvvisamente? Roba da attacchi di panico. Gli vogliamo così bene che lo vestiamo con cura (il mercato delle cover non conosce crisi).

L’ultimo Rapporto Censis, il 53/mo sulla situazione sociale del Paese, certifica nero su bianco l’impatto nelle nostre vite della iper connessione. Oltre la metà, il 50.9% si comporta così, mentre il 25,8% di chi possiede uno smartphone non esce di casa senza il caricabatteria al seguito, non sia mai si scaricasse e ci lasciasse senza contatti con il mondo. La diffusione su larga scala dei telefonini ‘intelligenti’ nell’arco di dieci anni ha finito con il plasmare i nostri desideri e le nostri abitudini. Nel 2018 il numero dei cellulari ha superato quello delle tv. Per i ragazzi, uno studio recente, lo ha sottolineato è una dipendenza, come una droga: e perchè per gli adulti no? E infatti, proprio come una malattia provoca insonnia e fastidi. Essere disconnessi è considerato da tempo il vero lusso dei nostri tempi e infatti, chi se lo può permettere ossia una piccola minoranza, lo fa gestire da assistenti e beatamente ne è privo. Molti sono  gli hotel e i resort a cinque stelle che tra le esperienze per i clienti propongono il soggiorno detox: ossia il relax totale, tra riposo, food e spa, senza alcun tipo di connessione e con lo smartphone ‘sequestrato’ all’ingresso.
Vero driver dell’innovazione digitale nel nostro Paese e responsabile del superamento del digital divide da parte di un’ampia fetta della società, lo smartphone – sottolinea il Censis – ha giocato un ruolo da protagonista nella rivoluzione compiuta dal sistema dei media nell’ultima decina d’anni. Oggi rappresenta un oggetto di culto: l’icona della disintermediazione digitale. La percentuale degli utenti in Italia è passata da un timido 15% nel 2009 all’attuale 73,8%.

Sono stati i giovani under 30 i pionieri del consumo, passati da un’utenza pari al 26,5% nel 2009 all’86,3% dell’ultimo anno. A partire dal 2016 si registra una impennata anche tra i giovani adulti (30-44 anni), fino ad attestarsi oggi al 90,3%.

Il 2018 sarà ricordato anche come l’anno in cui gli smartphone hanno superato i televisori. Nelle case degli italiani sono presenti 111,8 milioni di device, lo 0,5% in più rispetto al 2017 (600.000 in più). In ogni famiglia ci sono in media 4,6 device. In particolare, nelle case degli italiani ci sono 43,6 milioni di smartphone e 42,3 milioni di televisori. Ma soprattutto sono 6,5 milioni le smart tv e i dispositivi esterni effettivamente collegati a internet per guardare programmi televisivi (+20,6% in un anno). Il 47,8% delle famiglie in cui vive almeno un minore ha in casa una smart tv o dispositivi esterni che consentono di collegarsi al web. Ma crescono anche le famiglie di longevi over 65 anni che sfruttano gli schermi al pieno delle loro potenzialità collegandosi a internet: l’8% dispone di una smart tv connessa. (ANSA)

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