Calcio balilla, tra fake news e resistenza al mondo digitale

Ci sono divertimenti che non tramontano mai e che anche dopo tanti anni continuano a divertire grandi e piccini. Un classico esempio è sicuramente il calcio balilla o comunemente chiamato biliardino. Come può farci intuire il nome si tratta di un gioco di calcio, che simula una partita tra due squadre comandate da persone reali. Tramite barre (o anche stecche) il giocatore muove le sagome dei calciatore, con l’obiettivo di fare più gol dell’avversario.

Le sue origini risalgono al secolo scorso, tra la prima e seconda guerra mondiale, in Europa. Sull’autore c’è incertezza, si pensa possa essere stato il tedesco Wachter, un operato in Francia della Citoren o l’inglese Harold Sea Thornton. Quest’ultimo registrò un brevetto per un gioco di calcio, ma è difficile attribuirgli la paternale visto che all’epoca di giochi simili se ne vedevano tantissimi. In Francia, però, nel ’47 iniziò la produzione industriale, con Zosso che creò il biliardino come noi lo conosciamo. La famiglia Garlando è stata tra le prime a produrre biliardini: nel 1950 è stato realizzato il primo di una lunghissima serie, visto che oggi Garlando è diventato leader mondiale del settore.

Ecco quindi che nel corso del tempo si è diffuso in tutto il mondo e, oltre a essere un divertimento, è considerato uno sport a tutti gli effetti.

La fake news della tassazione

Recentemente il calcio balilla è balzato agli onori di cronaca a causa di una notizia riguardante la tassazione del gioco. Come si legge sulle varie testate, il popolare divertimento estivo da giocare sulle spiagge veniva equiparato alle macchinette d’azzardo e del videopoker, per questo motivo bisognava avere una licenza per poterle usare, seppur la vincita non comporti denaro. In passato l’ente governativo aveva attuato una stretta al gioco d’azzardo, ma mai era capitato una tale decisione per un gioco che non ha come obiettivo la vincita di soldi.

Dalla pubblicazione di tale news è scattata la polemica sui social e tra i gestori dei lidi e bar. In un attimo il panico generale che ha portato l’ADM (Agenzia delle Dogane e Monopoli) a pubblicare una nota dove spiega che in realtà è tutto un malinteso o per meglio dire una fake news. “Sotto l’aspetto tributario, tali apparecchi sono assoggettati, da oltre venti anni, all’ imposta sugli intrattenimenti. Nulla è cambiato con la nuova regolamentazione ed è quindi oggettiva l’inesattezza delle informazioni riportate sui media sempre al fine di chiarire ogni possibile fraintendimento legato alle dichiarazioni rilasciate da esponenti politici e pubblicate analogamente sulle principali agenzie di stampa, la norma in discussione in Parlamento, che permette di semplificare le procedure ed eliminare anche i biliardini dagli obblighi posti dalle citate leggi, è stata più volte, proposta dall’Amministrazione finanziaria quale organo tecnico dando nel contempo sempre il proprio parere istruttorio favorevole ad interventi normativi aventi analogo fine”.

Uno degli ultimi divertimenti che resistono alla digitalizzazione

Un sospiro di sollievo degli amanti del biliardino, in quanto una possibile tassazione come avviene per i giochi d’azzardo avrebbe decretato la sua fine. Parliamo di un intrattenimento storico e molto amato, specialmente al sud Italia: chiunque almeno una volta nella propria vita si è divertito a giocarci sorseggiando una bibita fresca o mangiando un gelato con da sfondo il mare.

Il calcio balilla, inoltre, resiste ai colpi della digitalizzazione, cioè quel processo per cui ormai la vita delle persone e i propri interessi si svolgono online. Moltissimi divertimenti che prima si svolgevano nella vita reale, ora trovano il loro maggior successo nel web. Caso lampante agli occhi di tutti sono i casinò online, capaci di trasportare il mondo delle sale gioco terrestri su internet, pur mantenendo lo stesso divertimento. Ora migliaia di appassionati affollano le piattaforme digitali e i comparatori come Casinofy, in modo da trovare le offerte adatte alle proprie esigenze.

La paura dei molti fan del biliardino è che possa accadere quello che è successo ai casinò terrestri, ovvero la predominanza del web che trasforma (in positivo o in negativo) un gioco che per anni ha divertito intere generazioni. Per fortuna quel momento sembra ancora lontano e per un’altra estate ci divertiremo a suon di gol con il calcio balilla.

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