Campionato Mediterraneo Corsa Orientamento, la tappa alla Reggia di Caserta.

Sono la svedese Helena Jansson e lo svizzero Daniel Hubmann i vincitori dell’edizione 2017 del Mediterranean Open Championship, la tre giorni internazionale che ha portato oltre 600 atleti da 32 nazioni e molti vincitori di medaglie mondiali a sfidarsi sui terreni di Agropoli, Paestum e infine all’interno della Reggia di Caserta. Per i due vincitori della classifica generale, un risultato maturato in modo diverso. Helena Jansson, due volte iridata in carriera, dopo la vittoria nella gara in notturna di venerdì ad Agropoli ha avuto il suo bel da fare per rintuzzare la rincorsa della svizzera Sabine Hauswirth, che si è imposta a Caserta, e della giovane connazionale Karolina Ohlsson che si è dimostrata ancora una volta particolarmente dotata per le gare veloci e costante nel rendimento sui tre giorni.

Daniel Hubmann si è trovato invece a dover inseguire il giovane neozelandese Tim Robertson che, dopo aver vinto la notturna di Agropoli, si è dovuto inchinare solo nel finale di gara nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta al favorito e sei volte campione del mondo; Hubmann, dopo ave rsuperato nella prima parte del percorso il belga Yannick Michiels, ha continuato ad accelerare sapendo di dover recuperare terreno, ed ha vinto la gara di Caserta con un vantaggio di quasi un minuto sul britannico Kris Jones. Per Hubmann si tratta della seconda vittoria in carriera ai MOC dopo l’edizione 2014 disputata in Toscana. La costanza di rendimento ed la caparbietà premiano lo svedese Gustav Bergman, campione del mondo da junior a San Martino di Castrozza e campione del mondi da senior a Gallio-Campomulo: i suoi quinti posti sono stati sufficienti a garantirgli il terzo gradino del podio nella classifica generale, mentre la caparbietà gli ha consentito di chiudere la gara alla Reggia di Caserta spingendo praticamente su un piede solo, a causa di un infortunio patito nella seconda parte di gara: soccorso dalla compagnia di squadra Helena Jansson, medico e già protagonista di un simile gesto qualche anno fa (la sfortunata protagonista allora fu la nostra Nicole Scalet) è stato poi portato a braccia sul podio a ricevere l’applauso dei concorrenti.

 

Parlando di vincitori di questo Mediterranean Open Championship, non si può non citare l’autentica impresa riuscita agli organizzatori PWT Italia e AOK Agropoli Orienteering Klubb, che con sforzi davvero notevoli, grazie alla sinergia delle istituzioni territoriali, alle associazioni di volontari  tra le quali l’ Oasi WWF Bosco San Silvestro sono riusciti a riservare agli orientisti due terreni di gara unici al mondo, senza nulla togliere al castello di Agropoli ed al paesaggio serale sul mar Tirreno: il parco archeologico di Paestum, che ha visto i concorrenti disimpegnarsi tra i templi e le rovine del parco archeologico meglio conservato della Magna Grecia, e la già citata Reggia di Caserta. La finale è infatti partita dall’oasi WWF di San Leucio, già riserva di caccia dei Borboni e prospicente la Reggia; dopo una discesa a fianco della cascata che alimenta il sistema di fontane del parco della Reggia, la competizione ha visto il suo epilogo con le velocissime tratte nel parco Giardino Inglese ed un arrivo davvero scenografico a lato della fontana di Diana ed Atteone. Locations uniche per una edizione del MOC che si conferma in grado di coniugare nuovi formati delle gare sprint, terreni di gara talvolta inusuali ma che affiancano il nostro sport alla storia ed alle bellezze turistiche, e di raccogliere partecipazioni da ogni parte del mondo sia per quanto riguarda le categorie di contorno che anche, e soprattutto, nelle categorie Elite.

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