Il Napoli ha raggiunto con successo gli ottavi di finale di Coppa Italia. Questo è un traguardo significativo per la squadra, che ha mostrato una performance eccezionale durante la partita.
La partita si è svolta nello stadio dedicato a Diego Armando Maradona, un luogo emblematico per il calcio napoletano.
In questa cornice, la squadra allenata da Antonio Conte ha sfoderato una prestazione straordinaria, sconfiggendo il Palermo con un netto 5-0. L’attaccante Ngonge ha aperto le danze con una doppietta nei primi minuti del primo tempo, segnando al 7′ e al 12′. Questo inizio fulmineo ha posto le basi per una partita dominata dal Napoli. Prima della fine del primo tempo, al 42′, Juan Jesus ha segnato il terzo gol con un colpo di testa, consolidando ulteriormente il vantaggio del Napoli.
Questo ha portato la squadra in vantaggio di tre reti alla fine della prima metà della partita. All’inizio del secondo tempo, ci sono stati cinque minuti di ritardo a causa del lancio di petardi tra le tifoserie, un incidente che ha causato una breve interruzione. Nonostante questo, il Napoli ha mantenuto il suo dominio.
Il Palermo è rimasto in dieci uomini a causa dell’espulsione di Vasic. Con un uomo in meno, il compito per il Palermo si è fatto ancora più arduo. Il Napoli ha continuato a segnare durante la ripresa: Neres ha trovato la rete al 25′ e, poco dopo, McTominay ha siglato il quinto gol al 32′, appena entrato in campo. Con questa vittoria schiacciante, il Napoli ha dimostrato la sua superiorità e si è qualificato per il prossimo turno.
Il prossimo avversario del Napoli sarà la Lazio, un incontro che sicuramente attirerà grande attenzione. Questo traguardo rappresenta non solo un successo sportivo, ma anche un momento di orgoglio per tifosi e città, consolidando ulteriormente il legame tra squadra e comunità.
Così il tecnico Antonio Conte
Cos’è cambiato rispetto a Verona oltre ad alcuni rinforzi? Il Napoli è un’altra squadra.
“Sono passati due mesi e mezzo dal ritiro. Il lavoro deve pagare, stiamo lavorando tanto sotto ogni punto di vista. Ho a disposizione ragazzi perbene, come vi ho sempre detto, che hanno voglia di ricostruire qualcosa di importante a Napoli. Questo facilita il mio compito. Non dobbiamo dimenticare che la prima parte l’abbiamo fatta con una rosa ridotta ai minimi termini, con due soli centrocampisti, i nuovi da pochissimi giorni. E’ stato un handicap e non dovrà ricapitare, avere i giocatori a disposizione ti cambia la sostanza, anche tatticamente puoi fare valutazioni che ora io posso fare in corso d’opera, in gare ufficiali. Oggi è stata una scelta mia, anche rischiosa, per vedere tutti i giocatori coinvolti nel progetto per avere risposte. La cosa più bella è la risposta ricevuta, sono cambiati gli interpreti ma lo spartito è stato suonato allo stesso modo. Questo ci deve dare consapevolezza, è la base di partenza”.
La disponibilità dei ragazzi è la sua più bella vittoria?
“L’ho riscontata da subito a Dimaro, dal primo giorno. Poi sapete benissimo che serve sostanza in quello che proponi, se rimani a fare il fumo poi quello svanisce. Anche sul lavoro, sulla mentalità, sulla determinazione, sono degli step che stiamo facendo. Sono molto contento, ma l’ho detto da tempo, si è creata già una bella sinergia, pure tra loro, sento energia positiva. Loro sanno che io non regalo nulla, devono meritarsi tutto, chi è sceso in campo non è per donazioni gratuite, ma perché ero stra-convinto di questa squadra e dello spartito suonato. Ho provato anche Gilmour con Lobo, sono cose che stiamo provando in corso d’opera, ora continuiamo, siamo all’inizio di questa bella ricostruzione, ma non andiamo dietro gli eccessi. Noi dobbiamo stare zitti, testa bassa, già col Monza avremo difficoltà”.
Chi l’ha colpita di più in particolare?
“Fare dei nomi è difficile, così come chiamarle seconde linee, già da calciatore mi infastidiva. E’ un gruppo di 24-25 giocatori con i portieri, tutti stanno crescendo, non solo tecnicamente e tatticamente, ma anche fisicamente. Ero dispiaciuto perché non avevo trovato il modo di inserire Zerbin mentre Folorunsho ha avuto un attacco influenzale. Voglio dare soddisfazione ai ragazzi che mi stanno dando tutto e quindi faccio il nome di Zerbin che ha dimostrato che ci può stare benissimo in questa rosa. C’è tanta strada da fare, ma quest’energia mi piace”.
Su Gilmour: “Mi ha convinto la prestazione, ma non mi ha sorpreso, lo conosco bene dalla mia esperienza inglese. L’abbiamo voluto fortemente, ha determinate caratteristiche, è un giocatore forte, così come gli altri nuovi. Tu vedi Lobotka e Gilmour, perdi qualcosa come struttura, ma ci lavoriamo tanto, poi pure Frank ha fatto bene con Billy. Bisogna creare soluzioni se qualcuno viene mal di testa o mal di pancia, così non vengono a me (ride, ndr)”.
Sull’esordio di Rafa Marin.
“E’ un ragazzo molto applicato, è molto cresciuto fisicamente in questi due mesi e mezzo. Sta lavorando tanto, mi piace la sua applicazione, è molto serio, gli chiedo di cercare di migliorare nella costruzione e ci lavoriamo. In una squadra come il Napoli, al di là della difesa, devi costruire tanto perché noi giochiamo, ma sono contento, ha 21 anni ed ha ampi margini di crescita, ha fatto un bel salto triplo qui ma ha grande voglia di emergere”.
Sulle difficoltà col Monza.
“Sì, si parlerà di grande Napoli, tutto sarà all’eccesso e poi ci riporteranno alla realtà domenica. Avremo difficoltà, dovremo essere bravi, io anche, a fare in modo che da domani ci sia la concentrazione sul Monza, la nostra prossima gara della vita. Abbiamo fatto bene, il nostro dovere, ma ora c’è una gara importante”.