Il Napoli sbanca San Siro, Politano e Simeone stendono il Milan.

Napoli’s Matteo Politano jubilates after scoring on penalty goal of 0 to 1 during the Italian serie A soccer match between AC Milan and Napoli at Giuseppe Meazza stadium in Milan, 18 September 2022. ANSA / MATTEO BAZZI

E’ il Napoli a vincere la sfida scudetto di San Siro contro il Milan, e la squadra di Spalletti – squalificato – più cinica e spietata, conquista la vetta della classifica in condivisione con l’Atalanta.

Gol di Politano su rigore procurato da Kvaratskhelia – una spina nel fianco del Milan per tutta la partita -, poi pari di Giroud e raddoppio di Simeone che chiude la partita.

Resta l’amaro del Milan che si vede spezzare la gioia in gola da due traverse. Ai rossoneri è mancato l’estro di Leao, i suoi strappi, la sua imprevedibilità palla al piede. E’ mancato l’uomo che può, in ogni istante, ribaltare gli equilibri. Krunic, schierato sulla sinistra, non regge il confronto. Il Napoli, invece, senza Osimhen, sceglie prima Raspadori, poi Simeone e i rimpianti sono minori. Vince la squadra più concreta e con più alternative. Il Milan, che non può trovarsi in difficoltà di organico dopo appena sette partite, perde l’imbattibilità stagionale e scivola al quinto posto dietro a Napoli, Atalanta, Udinese e Lazio.

Milan-Napoli – sporcata dai cori irriguardosi delle due curve durante il minuto di silenzio – è una sfida equilibrata tra due delle favorite al titolo. Il primo tempo si chiude a reti inviolate ma è il Milan ad avere maggiori rimpianti perché per gioco e occasioni create meriterebbe probabilmente il vantaggio.

Al 12′ dopo un’azione veloce dei rossoneri che coinvolge cinque giocatori, Saelemaekers serve l’attaccante francese ma la provvidenziale mano di uno strepitoso Meret e poi la traversa gli negano la gioia del gol. Il Milan tiene palla, l’unico giocatore che davvero impensierisce i padroni di casa è Kvaratskhelia che grazie alla sua rapidità costringe al fallo di ammonizione sia Kjaer che Calabria. Ma grandi pericoli per Maignan non se ne contano. Più di uno spavento, invece, per Meret. Il portiere del Napoli si oppone poi anche su una conclusione ravvicinata di testa di Krunic. Altra respinta provvidenziale che mantiene il risultato in parità. Nella ripresa Pioli evita situazioni irreparabili e richiama Calabria e Kjaer (ammonito) per Dest e Kalulu. La velocità di esecuzione di Kvaratskhelia mette a dura prova i rossoneri. Dest non aveva ancora debuttato in campionato, entrare al 1′ della ripresa dovendo gestire un avversario come Kvaratskhelia è un compito arduo anche per i migliori. Così dopo pochi minuti cade subito nell’errore e nel tentativo di fermare il georgiano, commette fallo in area. L’arbitro lascia correre ma viene richiamato dalla Var e dopo aver rivisto le immagini, indica il dischetto. Trasforma Politano, gioia Napoli e partita in salita per il Milan. Pioli prova a mescolare le carte dopo alcuni tentativi a vuoto dei rossoneri. Inserisce Messias che alla prima palla conclude in porta impegnando, ancora una volta Meret, su ottimo passaggio di De Ketelaere. Ed è ancora in belga a dare il via all’azione del pari servendo in profondità Theo Hernandez che crossa al centro per Giroud che segna l’1-1. La gioia del Milan, però, dura meno di dieci minuti, Simeone – che ha rilevato Raspadori – batte Maignan con un bel colpo di testa su cross dell’ottimo Mario Rui. Il Milan tenta l’arrembaggio e questa volta è Kalulu a scontrarsi contro la traversa. Sembra una partita stregata per i rossoneri, il Napoli stringe i denti e alla fine esulta.(ANSA).

Il Napoli batte il Milan a San Siro. In panchina non c’è Luciano Spalletti, squalificato, ma Marco Domenichini. Ed è proprio il vice a presentarsi nel post-partita al microfono di Dazn: “E’ stata una partita difficile contro un ottimo Milan. Abbiamo sbagliato i primi 20′, non riuscivamo a far girare la palla. Poi ci siamo riusciti, abbiamo trovato sbocchi e la situazione è migliorata. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato in qualche occasione, ma tutto sommato la squadra ha dimostrato carattere e voglia di vincere. Siamo contenti”.

In base a cosa scegliete tra Raspadori e Simeone? “Raspadori è uno da palleggio, viene incontro, è bravo a smistare. Invece Simeone attacca più la profondità, va a pressare. Il mister ha ritenuto oggi di giocare con Raspadori perché voleva fare più palleggio, specie all’inizio, anche se poi non ci siamo riusciti. Sono due calciatori importanti, possono essere determinanti anche se non giocano dall’inizio”.

Da dov’è nata l’idea di mettere Zerbin e non Lozano? “Zerbin ha dimostrato che può fare molto bene. E’ un giocatore a tutta fascia, sa anche difendere e avevamo bisogno anche di copertura. Loro poi giocavano coi trequarti lì, bisognava scambiarsi la posizione. Abbiamo preferito far entrare Zerbin, senza nulla togliere agli altri”.

Cos’ha detto Spalletti a fine partita? “Ce l’aveva con qualche giocatore che non aveva fatto quello che voleva fare. Era contento, ma rimproverava determinate cose che secondo lui avevano sbagliato”.

Ci sono squadre più forte di voi in Serie A? “Sicuramente ci saranno. Noi giochiamo ogni domenica per fare il massimo, poi pian piano vediamo cosa si può fare. Sicuramente stiamo facendo bene, ma siamo una squadra giovane e bisogna lavorare tanto. Ci sono anche parecchi nuovi”.

State scoprendo qualche calciatore leader dopo averne persi tanti? “Anguissa è riuscito a tirar fuori quel qualcosa in più da trasmettere alla squadra. La crescita però è generale, quel qualcosa in più lo stanno dando tutti e si riesce a compensare la personalità che abbiamo perso”.