Il Napoli si chiude, l’Atalanta non affonda, finisce 0-0 la semifinale di andata.

Atalanta's defender Cristian Romero (L) and Napoli's forward Matteo Politano in action during the Italian Cup first leg semifinal soccer match between SSC Napoli and Atalanta BC at the Diego Armando Maradona stadium in Naples, Italy, 3 february 2021. ANSA / CIRO FUSCO

Finisce in parità la prima sfida tra Napoli e Atalanta per la conquista della finale di Coppa Italia. La qualificazione si deciderà la prossima settimana nella gara di ritorno a Bergamo, ma è evidente che il pareggio al ‘Maradona’ favorisce la squadra di Gasperini e mette il Napoli nella scomoda posizione di dover realizzare una vera e propria impresa.

Complessivamente è l’Atalanta a meritare di più rispetto al Napoli. I nerazzurri appaiono più compatti, la squadra gioca a memoria ed è costantemente padrona del campo. Il difetto della squadra ospite è sostanzialmente quello di non riuscire a concretizzare la superiore mole di gioco. Ma in questo conta probabilmente anche lo schieramento predisposto da Gattuso che mette in campo una difesa a tre che in fase passiva diventa a cinque. Le due squadre assumono un aspetto speculare e la partita è tatticamente molto bloccata. L’Atalanta, però, riesce a creare pericoli molto di più di quanto non avvenga sull’altro fronte. Il problema per la squadra di casa è il vezzo di cominciare l’azione partendo palla a terra dalla propria area al quale Gattuso non intende rinunciare mai. L’Atalanta che conosce bene questa abitudine tattica esercita un pressing soffocante su tutti gli avversari. Il risultato è che l’Atalanta tiene quasi sempre bloccato il Napoli nella propria metà campo e Lozano, schierato come unica punta centrale, in quanto Insigne e Politano si muovono spesso nella zona centrale del terreno gioco, non riesce a pungere la difesa bergamasca.

La squadra di Gasperini nella prima frazione di gioco sfiora il gol del vantaggio con Pessina, Freuler e Toloi mentre al Napoli capita solo un’occasione con un tiro dalla distanza di Insigne deviato in angolo da Gollini.

Nella ripresa i due allenatori provano a cambiare gli equilibri con una serie di sostituzioni che hanno solo l’effetto di rendere la partita più equilibrata. La difesa del Napoli riesce a contenere meglio gli attacchi dei nerazzurri ma dall’altra parte, nonostante gli ingressi in campo prima di Petagna e poi di Osimhen, la capacità di penetrazione dell’attacco napoletano non decolla. Ospina risulta alla fine il migliore dei suoi. (ANSA).

Un Rino Gattuso in generale soddisfatto del pareggio rimediato con l’Atalanta al Maradona nonostante il Napoli abbia sofferto l’iniziativa dell’avversario: “Lo 0-0 ci favorisce per il ritorno? Non scherziamo, con l’Atalanta non si è mai favoriti – dice – Oggi ci hanno messo in grande difficoltà”. L’allenatore del Napoli ha adottato accorgimenti tattici differenti rispetto al solito schierando un 3-4-3: “Abbiamo cambiato modulo perché abbiamo giocatori che hanno giocato tantissimo e devono riposare – spiega – Adesso faremo la conta e metteremo gente fresca in campo per il campionato”. Il giudizio sulla gara: “Partita buona in fase difensiva e in attacco si poteva fare qualcosa in più, purtroppo davanti siamo corti ma Osimehn e Petagna mi sono piaciuti”. Inevitabile tornare sul rapporto con De Laurentiis: “La messa l’ho cantata ora parliamo di calcio”.

Sulla novità del modulo ed eventualmente sulla possibilità di riproporlo: “Dipende dai giocatori che avrò a disposizione o meno, bisogna anche lavorarci un po’ e quindi è difficile, in fase difensiva ci da un po’ più di equilibrio ma in fase offensiva ci toglie qualcosa. Nel primo tempo abbiamo preso due imbucate, nella ripresa meglio ma in fase di possesso se non sei propositivo con gli esterni lo sviluppo non viene in maniera soddisfacente”. I numeri dicono che se Gattuso pareggia in semifinale poi va in finale: “I pareggi in semifinale ed è andata bene? Mi sto toccando”. Insigne è uscito per un colpo al polpaccio: “E’ una  botta ma gli dava fastidio e domani valuteremo. Mertens? Ci vorrà ancora un po’ di tempo”.

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