Il Napoli vince a Venezia e risale sul treno scudetto, torna al gol Osimhen.

Napoli’s Victor Osimhen celebrates after scoring the 0-1 goal during the italian soccer Serie A match Venezia FC vs SSC Napoli at the Pier Luigi Penzo stadium in Venice, Italy, 06 February 2022 ANSA/ALESSIO MARINI

Il Napoli non manca l’aggancio al Milan e, pur essendo poco incisivo, porta a casa la vittoria al Penzo sul Venezia.

Il campo sancisce la vittoria dei partenopei e il ritorno sul palcoscenico di Osimhen, punta di diamante della formazione di Spalletti assente da due mesi e autore dello splendido gol al 14′ del secondo tempo che ha sbloccato la partita.

L’ha poi chiusa Petagna al minuto 100, dopo un recupero infinito con il Venezia alla disperata ricerca del pareggio.

Parte male, prima del fischio d’inizio, Venezia-Napoli, con gli ultras locali che voltano le spalle al minuto di silenzio in ricordo di Maurizio Zamparini causa attriti del passato con l’allora presidente. Poi anche i cori di ‘discriminazione’ territoriale tra le tifoserie partiti con riferimenti al Vesuvio e sfociati in alluvioni evocate. Lo speaker è costretto più volte ad avvisare i tifosi dei rischi di sospensione senza che la cosa migliori nel secondo tempo.

Nel primo tempo due le occasioni degne di nota, una per parte: al 28′ Osimeh dalla destra calcia verso la porta e colpisce in pieno l’incrocio esterno. Tre minuti dopo tocca al Venezia: lancio di Johnsen dal limite della propria area, Okereke scatta, ma Juan Jesus è in anticipo, il nigeriano riesce a saltarlo e si invola verso la porta, Ospina respinge e salva.

Nel secondo tempo Osimhen la sblocca su uno splendido assist di Politano, che rientra sul sinistro, la mette in mezzo e il nigeriano salta all’indietro incrociando imparabilmente di testa nel sette. La partita corre sullo stesso binario, con un Venezia che le prova tutte, ma non ce la fa: troppo il divario tecnico.

Al 95′ Ebuhei viene infine espulso dopo la revisione al Var, in seguito ad uno scontro di gioco con Mertens. Al decimo minuto di recupero del secondo tempo – causato da un infortunio a Ebuhei all’inizio del secondo tempo, che rimane a terra per cinque minuti in seguito a uno scontro con l’arbitro Mariani – Fiordilino perde un pallone “sanguinoso” con la squadra lagunare proiettata in avanti; Mertens scatta e dialoga con Petagna, che insacca e la chiude. (ANSA).

Anche se l’allenatore non vuole sentir parlare di scudetto: “Inutile dire che siamo da titolo, dobbiamo dimostarlo con i fatti, continuando a pensare solo a noi stessi e non ai risultati delle altre squadre. Gli scudetti non si vincono a parole, ma sul campo. Oggi abbiamo portato a casa una vittoria importante su un campo complicato, dimostrando di avere una maturità tale da poter giocare sempre per vincere contro qualsiasi avversario e”, ha commentato l’allenatore azzurro al termine del match. Una partita sbloccata da Osimhen nel secondo tempo, alla sua prima da titolare dopo l’infortunio dello scorso novembre: “Victor ha qualità e le caratteristiche giuste, siamo noi a dover migliorare per riuscire a servirlo meglio negli spazi. Nel primo tempo abbiamo giocato spesso sui piedi e lo abbiamo costretto ad avere tutto il Venezia intorno, non ha potuto sfruttare le sue caratteristiche. In ogni caso può fare molto meglio, anche se mi è piaciuto molto il coraggio col quale ha giocato tutti i contrasti aerei, compresa ovviamente l’occasione del gol. Non è facile per uno che arriva da un infortunio del genere”.

“Abbiamo una settimana per lavorare nella maniera corretta. Vogliamo recuperare Koulibaly e Anguissa. Uno come Kalidou, oltre che come forza in campo, è fondamentale anche nello spogliatoio e durante gli allenamenti. Cercheremo di far fare qualche allenamento in più a Ounas e vedremo come si evolverà la situazione inerente a Lozano“. In chiusura Spalletti spende un pensiero per Zamparini, che nel 1999 lo portò sulla panchina del Venezia: “Si capiva subito con chi avevi a che fare quando ce l’avevi davanti. Aveva questa dote di presidente talent scout, con lui si sono messi in mostra grandissimi calciatori e allenatori. Faceva tutto con grande entusiasmo e aveva un animo davvero buono”.