Napoli, brutto stop in casa, vince la Fiorentina.

Fiorentina's forward Jose Callejon console after the match Napoli’s forward Victor Osimhen the Italian Serie A soccer match between SSC Napoli and ACF Fiorentina at 'Diego Armando Maradona' stadium in Naples, Italy, 10 April 2022 ANSA / CESARE ABBATE

La Fiorentina si prende la vittoria al Maradona e interrompe il sogno scudetto del Napoli proprio nel momento di maggiore entusiasmo e fiducia di tutto l’ambiente.

Allo stadio erano presenti in 55mila, tutti pronti a spingere la squadra verso un successo che avrebbe mantenute vive le speranze di conquista del tricolore.

Ma il Napoli, come spesso è avvenuto in questa stagione nei momenti decisivi, viene meno sul piano caratteriale, prima che su quello tecnico-tattico. E la Fiorentina, pur senza fare nulla di straordinario, ma giocando con ordine e concretezza, si prende la vittoria.

La differenza nell’atteggiamento delle due squadre sta tutto nella linearità e compattezza tattica della Fiorentina contro il gioco scontato del Napoli che non ha altre idee se non quella di gettare la palla in verticale per Osimhen, nel tentativo e soprattutto nella speranza che il nigeriano, da solo riesca a inventarsi qualcosa di decisivo. Ma Osimhen è marcato a uomo da Igor il quale quasi sempre lo contrasta con successo. Nel primo tempo Spalletti si riaffida a un 4-2-3-1 che non regge all’urto con l’avversario anche perché Ruiz e Zielinski giocano una delle loro peggiori partite dell’anno. Se a questo si aggiunge che Mario Rui non riesce mai a contenere Gonzalez, si ha il quadro completo della situazione. Gli ospiti vanno in vantaggio al 29′ del primo tempo grazie a una conclusione angolata di Gonzalez che sfrutta a centro area una respinta di testa di Rrahmani. La reazione del Napoli, che prima del gol qualche buona occasione aveva pur creato, è impalpabile. Nella ripresa l’ingresso di Lozano al posto di Politano e un atteggiamento più propositivo della squadra, consentono agli azzurri di raggiungere il pareggio al 12′ con una conclusione rasoterra di Mertens, servito da Osimhen. A questo punto arriva la svolta della partita. Il Napoli si sfilaccia clamorosamente e la Fiorentina in contropiede ne approfitta al 21′ con Ikonè (dopo un’ingenuità di Mario Rui) e al 26′ con Cabral, dopo un’infelice uscita a centrocampo di Rrahmani. Sul 3-1 la gara sembra finita, ma al 39′ Osimhen riaccende le speranze. Ma nei dieci minuti finali la Fiorentina riesce a mantenere quasi sempre il possesso del pallone. (ANSA).

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, dopo la sconfitta interna per mano della Fiorentina è intervenuto al microfono di Dazn: “Faccio fatica a digerire solo la sconfitta perché ci costa molto e per certi verti non la meritavamo. Loro non hanno rubato niente perché hanno fatto la partita giusta. Abbiamo giocato qualche palla lunga e non abbiamo mantenuto le distanze, così loro ci hanno preso a centrocampo. Dopo il gol del pareggio eravamo dentro pieni e c’è stato quell’episodio del fallo non fallo su Mario Rui che ha provato l’anticipo mentre Gonzalez l’ha fatta scorrere. Anche il terzo l’abbiamo presa in maniera simile, perdendo male il pallone. Abbiamo un po’ di colpe per le difficoltà venute fuori e dispiace per il pubblico. L’atteggiamento in settimana era stato giusto”.

Avete giocato molto la palla in verticale. Era una cosa preparata?
“La Fiorentina fa l’uomo contro uomo, Milenkovic prende il centrocampista anche a trenta metri nella metà campo avversario. Dai duelli si esce con la qualità nello stretto. In quelle pallate lì si poteva fare qualcosa di meglio perché poi Osimhen non era al massimo della condizione avendo saltato un paio di allenamenti e avendo il viaggio per la nazionale alle spalle. Ha fatto bene, ma poteva far meglio in questi duelli fisici in cui poteva far salire la squadra e creare così problemi alla difesa della Fiorentina”.

Perché il cambio Fabian-Zielinski?
“Ha questo passo più fluido nella copertura delle distanze. Fabian non si sta allenando con continuità perché ha qualche problemino. Zielinski sa ugualmente gestire la palla con qualità e ha lo strappo facile, così ho provato a forzare qualcosa per riprendere il risultato”.

Ora cambia la corsa per lo Scudetto?
“Sì, ora si fa tutto più difficile. Non abbiamo altra scelta se non essere professionisti col timbrino di qualità. Ora pensiamo a vincere la prossima partita, anche se ora dipende dagli altri e non da noi”.

Quinta sconfitta al Maradona: in casa pochi punti.
“Vanno valutati di partita in partita gli episodi. Non ci vedo niente di simile alle altre partite, non vedo un problema sicuro”