Napoli, è già festa scudetto dopo il girone d’andata?

Il + 12 sul Milan è una sentenza sulla stagione

Nonostante alcuni esperti di calcio avessero predetto che a causa dello stop per Qatar 2022 a gennaio avremmo assistito a una nuova Serie A, così non è stato. Dal loro punto di vista il Napoli avrebbe dovuto soffrire la ripartenza, e così le avversarie ne avrebbero approfittato per rimettere in discussione una corsa scudetto già chiusa da tempo. Nulla di più sbagliato, perché il campanello d’allarme Inter, l’unica squadra italiana a oggi in grado di superare la capolista, è rientrato subito. Da quel duro e meritato 1 a 0 incassato i partenopei si sono ripresi, iniziando a giocare un ottimo calcio e vincendo tutte le partite. La sconfitta in Coppa Italia con la Cremonese non fa testo, perché, detto francamente, la testa è tutta sul campionato e anche sulla Champions League. Se lo scudetto è praticamente cosa fatta, per quanto riguarda invece la coppa dalle grandi orecchie l’obiettivo è arrivare il più lontano, magari in semifinale, un obiettivo non certo impossibile.

La strada verso la vittoria del tricolore è tutta in discesa

Con la (rovinosa) sconfitta di martedì sera del Milan contro la Lazio per 4 a 0, il Napoli può già oggi festeggiare lo scudetto con un girone di anticipo. I numeri, che si possono facilmente reperire su www.blog.marathonbet.it sito che da anni si occupa di calcio e non solo, parlano chiaro: i 12 punti di vantaggio sui rossoneri secondi, che in realtà contano come 13 avendo vinto lo scontro diretto, sono una sentenza definitiva. Così come le 46 reti segnate e le 14 subite. E domenica sera con la Roma i partenopei, volendo, potrebbero anche permettersi di giocare un calcio ragionato e attendista, visto che il divario con le inseguitrici è importante. Ricordiamo infatti che in classifica sotto ai rossoneri ci sono i giallorossi, terzi a quota 37 a pari merito con Lazio e Inter. Conoscendo Spalletti questa cosa non succederà mai, perché il suo Napoli è stato costruito per offendere e non per congelare un qualsiasi risultato; più prova ad accontentarsi più rischia di vanificare il vantaggio, come successe durante la scorsa stagione contro l’Empoli: dallo 0 a 2 azzurro si passò in un attimo al 3 a 2 toscano. È pur vero che quello era un altro Napoli, non quello attuale che ha dimostrato di potersela giocare con chiunque, anche contro il Liverpool, con cui ha trionfato per 4 a 1 in Champions League.

In estate ecco la svolta

Chi non ha storto il naso quando i partenopei in estate hanno rivoluzionato la squadra facendo a meno dei senatori Insigne e Koulibaly e di gregari del calibro di Fabián Ruiz? Tutti in verità, perché perdere questi calciatori decisivi sapeva di ridimensionamento. E invece grazie al lavoro del dirigente sportivo Cristiano Giuntoli c’è stata più che altro una rivoluzione, che è servita per costruire una macchina da goal quasi perfetta. Il forte Kvaratskhelia e il solido Kim Min-jae sono stati gli acquisti più azzeccati, e con loro quelli di Raspadori e Simeone, quest’ultimo il miglior vice Osimhen in circolazione. L’argentino, quando il nigeriano è stato fuori un mese per infortunio, è riuscito a trascinare la squadra grazie alla sua capacità di prendere posizione in area di rigore e di colpire di testa il pallone su calcio d’angolo.

A giugno il terzo scudetto (dedicato a Diego Armando Maradona)

Stando a quanto detto sinora, a giugno, o anche prima, visto il vantaggio già accumulato, i partenopei potranno festeggiare il loro terzo scudetto. Dopo quelli del 1986-1987 e del 1989-1990, sta per arrivare quello del 2022-2023, che molto probabilmente verrà dedicato al compianto Diego Armando Maradona, simbolo del Napoli e della città di Napoli, che se fosse ancora oggi presente sarebbe fiero di questa squadra.