Agricoltura, innovazione ed ambiente, convegno a San Domenico Maggiore a cura di Anea.

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Sono 341,4 i milioni di euro messi a disposizione dal Ministero per lo Sviluppo economico per l’upgrade tecnologico delle imprese agricole, con l’acquisizione di nuovi macchinari in ambito Fabbrica intelligente coerenti con il Piano nazionale Impresa 4.0. E’ questo uno dei focus che si accenderanno da domani nel Complesso di San Domenico Maggiore a Napoli per la due giorni del Forum Anea su Economia Circolare e Sostenibile.

Ad aprire la prima giornata proprio l’agricoltura, uno dei motori dell’economia campana che però sta accusando una flessione nella produzione nonostante la domanda dall’estero dell’agrifood campano continui a crescere.

Nuova tecnologia al servizio delle imprese agricole, quindi, al centro del dibattito aperto dagli interventi di Franco Alfieri, consigliere per l’Agricoltura del Presidente De Luca Regione Campania, Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e Benedetto Scarpellino, presidente di ANEA.

Gli interventi tecnici approfondiranno i bandi del Mise al via a gennaio per spese relative all’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati al loro utilizzo. Al via anche il bando del rinascimento rurale di Horizon 2020, per il finanziamento di progetti di ricerca e innovazione nel settore agricolo e della bioeconomia, che dispone di un budget complessivo per l’Ue di circa 77 miliardi di euro. La call Rural Renaissance, in particolare, mira a migliorare il potenziale naturale, sociale, culturale ed economico delle aree rurali europee, favorendo l’innovazione imprenditoriale, sostenendo le filiere alimentari e non alimentari e valorizzando gli asset locali e il capitale umano, naturale e culturale.

Al centro del dibattito anche il nuovo regolamento del Mipaaf sull’agricoltura biologica e le novità fiscali nel settore agricolo.

Nella sessione del pomeriggio si parlerà invece di biometano alla luce del decreto del 2 marzo per la promozione di questo combustibile. Il decreto riconosce incentivi per chi immette in consumo biometano, e altri biocarburanti avanzati per migliorare le performance italiane che, rispetto agli obiettivi 2020 in materia di energia da fonti rinnovabili, ha già raggiunto il risultato del 17% nella generazione elettrica da FER (eolico e solare) mentre scontiamo ancora ritardi nella quota di energia da rinnovabili nei trasporti, dove siamo fermi al 7,2% rispetto al target del 10%. Il biometano si ricava dalla digestione aerobica di reflui fognari, letame, rifiuti alimentari, alghe e colture dedicate. Da questi si ottiene il biogas che viene poi al 95% in metano del tutto simile a quello fossile che si estrae dai giacimenti ma in questo caso proveniente da materia rinnovabile. Il biometano è cosi pronto ad essere utilizzato dai mezzi di trasporto, dalle auto, agli autobus, ai camion, ai trattori agricoli e contribuire ad abbattere le emissioni clima alteranti. Oltre alla sostenibilità ambientale, il biometano, grazie alla decentralizzazione e alla struttura d’investimento regionale dei possibili impianti di produzione, può contribuire in maniera importante allo sviluppo sostenibile delle zone rurali, offrendo agli agricoltori nuove possibilità di reddito.
Il tutto in un quadro di circular economy. Al dibattit, al via alle 15 parteciperanno tra gli altri Pietro Soirito, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Umberto Masucci, presidente Propeller Club Port of Naples e Domenico Ceparano, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia. (ANSA).

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