Il danneggiamento delle coperture abitative dovuto al recente nubifragio ha fatto ritornare di attualità la questione dello smaltimento dell’amianto. La grandine ha danneggiato anche le lastre ondulate impiegate per la copertura di capannoni o tetti e tubi di eternit che sono ancora presenti su molti edifici di Marcianise, Capodrise ed altri comuni vicini.
“Molti cittadini – spiegano gli attivisti del movimento Cittadini per l’Ambiente – potrebbero liberarsi di questi materiali, molto pericolosi per la salute umana, in maniera impropria. Trattandosi di rifiuti speciali la normativa prevede procedure molto rigide per lo smaltimento. Lo smaltimento dell’amianto, infatti, laddove sia presente sotto forma di materiale friabile, deve essere affidato a ditte specializzate il cui elenco è depositato presso le Camere di Commercio”.
In generale, le bonifiche possono essere effettuate secondo tre metodiche: incapsulamento, confinamento, rimozione. “Bisogna assolutamente evitare – conclude la nota stampa dei Cittadini per l’Ambiente – che i cittadini si avventurino in una pericolosa rimozione “fai da te” di questi materiali edili o che, peggio ancora, li smaltiscano abbandonandoli nelle nostre campagne. E’ necessario che le amministrazioni comunali e le autorità preposte aumentino la vigilanza sull’abbandono illegale dei rifiuti e che si dia vita ad una informazione più capillare sul corretto smaltimento dei materiali a base di amianto”.
(ANSA).